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Libri Valle d'Aosta

Le scrittrici valdostane alla 22ª Fiera internazionale del Libro di Torino

VIRGINIA WOOLFScriveva nel 1929 Virginia Woolf: “Una donna deve avere soldi e una stanza tutta per sé, se vuole scrivere romanzi”. Venturella-Bassi P5110040A significare come, fino ad allora, alle donne fossero state negate le “pari opportunità” date all’uomo per sviluppare il proprio talento letterario. Molta acqua è passata sotto i ponti, e adesso sono tantissime le donne che “scrivono per diletto, per talento oppure per professione”. A sottolinearlo è la ricercatrice valdostana Chiara Bassi che sta cercando di riunire le scrittrici valdostane nel progetto “Festa delle Donne che Scrivono in Valle d’Aosta” che prevede, nel periodo intorno all’8 marzo 2010, la realizzazione di una serie di eventi nelle biblioteche valdostane che diano “risalto e riscontro pubblico al maggior numero di donne”. L’iniziativa sarà presentata alle 11 di domenica 17 maggio nello stand della Valle d’Aosta allestito all’interno della 22ª Fiera internazionale del Libro di Torino. Oltre alla Bassi, saranno presenti Fiorella Venturella, presidentessa dell’Associazione culturale “Universum”, e, “a baraonda”, una serie di esponenti valdostane, autoctone o d’adozione, delle cinque categorie stilistiche individuate: la narrativa, la poesia, il teatro, il giornalismo e la saggistica. «E’ un fatto confermato dalle statistiche: sono le donne che incoraggiano e convincono gli uomini a leggere, e a scrivere.- afferma la Bassi- E leggeranno di più le donne che sanno di altre donne che scrivono: si faranno più facilmente coraggio a scrivere, a far leggere quello che scrivono, a leggere di più per scrivere meglio. Scrivere, inoltre, aiuta a conoscere se stesse, a ricostruire un’identità spesso molto fragilizzata, perché la vita delle donne è più difficile di quella degli uomini. Il leggere e lo scrivere migliorano tantissimo la qualità della vita dei ceti deboli: dalle donne anziane, depresse e sole alle straniere. Non a caso nelle comunità straniere sono le donne che imparano per prime la nuova lingua e che organizzano i doposcuola ed i corsi per imparare l’italiano.»

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