“Nasci escutando tambor em terreiro de congado”. Palavras di Mauricio Lino Moreira detto Tizumba, musicista brasiliano che rivendica con orgoglio le proprie radici che affondano nel “congado”, una serie di eventi che, mescolando danza, preghiera e musica, si svolgono, nel periodo tra maggio e novembre, nello stato brasiliano di Mina Gerais dove è nato. «Il congado– mi spiegò nel luglio 2006- è stato creato dai neri brasiliani schiavizzati per cercare di salvare le radici africane. A condurre l’evento è un “Capitan”, che altri non è che la persona più carismatica del gruppo.» Congadeiro per tradizione familiare, Tizumba il carisma del “Capitan” ce l’ha nel Dna. E com’è stato capace di coinvolgere coi suoi concerti le platee di tutto il mondo, così conquistò anche la cinquantina di frequentatori dello stage “Suonare Brasile” organizzato dall’Associazione Culturale Tamtando, dal 15 al 23 luglio 2006, nell’ambito della rassegna “Aosta Classica”. «E’ stata un’esperienza che mi ha arricchito molto.-confessò Tizumba- Confrontarmi con nuovi musicisti è una sfida, ed io vivo di sfide perché mi stimolano a migliorare.» Anche il pubblico aostano ebbe modo di toccare con mano
le sue doti musicali nel corso dei due concerti che tenne al Teatro Romano la sera di sabato 22 (con il quartetto di “Suonare Brasile”) e di domenica 23 (con gli allievi dello stage). In programma brani tradizionali e di sua composizione, legati, in ogni caso, ai ritmi del “congado” che Tizumba ha fatto conoscere a musicisti importanti come Milton Nascimento. Oltre a suonare la chitarra e a cantare testi che parlano d’amore, di problemi sociali e delle radici africane, usò strumenti tipici come la caixa e la gunga (una cavigliera fatta di lattine che ricorda le catene che gli schiavi portavano). Molto fu, comunque, improvvisato secondo l’estro del momento. «Sul palco– mi aveva confidato Gilson Silveira, altro docente dello stage- riesce a far fare quello che vuole anche a musicisti esperti. D’altronde sennò che “Capitan” sarebbe! L’unica cosa certa è che c’è sempre da divertirsi, non a caso il soprannome Tizumba deriva dalla parola africana quizomba che vuol dire festa.»
Tizumba all’opera