Nella intervista penso utile far capire come sia errato pensare che il GENIO sia un fatto ereditario deterministico come non lo e’ tutta la genetica che viene a dipendere sempre alle sue modalita di espressione e cioe dal passaggio tra genotipo ereditario e fenotipo individuale generato in vero dal personale adattamento// disadattamento all’ ambiente naturale sociale ed economico.
Creativo nell’ arte e infatti colui che rompe le regole estetiche precedentemente formulate, e comunque e’ geniale a livello cognitivo colui che utilizza chiavi di lettura delle realta’ inedite ed anticipative, che gli consentono di vedere al di la dei consueti modelli di percezione e quindi sviluppare idee o invenzioni a partire dalla curiosita dalla intuizione che e’ comuque l’ inizio delle creativita in quanto permette di elaborare visioni nuove e concezioni creative.
Oggi le piu elevate potenzialita creative dei giovani sono putroppo depresse a una societa ripetitiva … della reclame , dell entertainment, del calcio, dei falsi reality.. ecc, dai refren delle canzonette , ..ecc, e da una scuola nozionistica e ripetitiva … , che li spinge infine verso lo sballo perche le loro naturali potenzialita’ creative vengono socialmente e sistematicamente inibite
Certamente alcuni non si adattano a tale repressione sociale e culturale ed cio comporta, vedendo ora la questione a livello molecolare della espressione genetica nel cervello, che alcuni neuro trasmettitori possono modificarsi e quindi agire alterando il metabolismo cerebrale sia nel settore del cambiamento delle emozioni che delle potenzialita di ragionamento.
Queste variazioni molecolari della neurotrasmissione possono favorire comportamenti che associano il genio alla sregolatezza , cio in quanto comportamenti impulsivi e di aggressivita’ possono determinare sia momenti che processi di disinibizione.
Anche la ricerca di droghe e di alcool va intesa come un tentativo di non essere depressi dalla ripetitivita’ e dalle incongruenze tra la propria fantasia ed immaginario e la insoddisfazione prodotta da una realta’ storica e sociale non piu’ rispondente alle esigenze interiori che restano sostanzialmente inespresse perche’ socialmente e culturalmente inibite, sia a livello intellettivo che emozionale.
Al fine di evitare di pensare che ci sia un determinismo genetico nella creativita di un genio possiamo semplicemente capire che come dai pazzi non nascono i pazzi cosi le persone geniali non dipendono a una determinante ereditaria, ma principalmente da un rapporto di disadattamento e anche di ribellione intellettuale ed emotiva con quanto la societa conservativa vuole imporre come cultura e consuetudine, imprigionano in al modo la mente dell individuo libero all’ accettazione di regole e modalita di comportamento storicamente sorpassate.
Concludo riaffermando che il Genio dipende in modo deterministico dai propri geni ma dalle loro opportunita’ di espressione che permettano innovazione nel pensiero e nella espressione artistica, oggi invece che favorire la espressione della creativita’ la si deprime sistematicamente.
“Non tutte le prigioni hanno le sbarre: molte sono meno evidenti ed è difficile evadere perché non sappiamo di esserne prigionieri. Sono le prigioni dei nostri automatismi culturali che castrano l’immaginazione, fonte di creatività.”
Intervista a Paolo Manzelli su Creativita e Genio.
Caravaggio il pittore maledetto
–RADIO 1 appuntamento telefonico alle 8.30 del 03/03/10 per il programma “BenFatto” http://www.radio.rai.it/radio1/benfatto/
Care amiche di RADIO 1 ,
Nella intervista penso utile far capire come sia errato pensare che il GENIO sia un fatto ereditario deterministico come non lo e’ tutta la genetica che viene a dipendere sempre alle sue modalita di espressione e cioe dal passaggio tra genotipo ereditario e fenotipo individuale generato in vero dal personale adattamento// disadattamento all’ ambiente naturale sociale ed economico.
Creativo nell’ arte e infatti colui che rompe le regole estetiche precedentemente formulate, e comunque e’ geniale a livello cognitivo colui che utilizza chiavi di lettura delle realta’ inedite ed anticipative, che gli consentono di vedere al di la dei consueti modelli di percezione e quindi sviluppare idee o invenzioni a partire dalla curiosita dalla intuizione che e’ comuque l’ inizio delle creativita in quanto permette di elaborare visioni nuove e concezioni creative.
Oggi le piu elevate potenzialita creative dei giovani sono putroppo depresse a una societa ripetitiva … della reclame , dell entertainment, del calcio, dei falsi reality.. ecc, dai refren delle canzonette , ..ecc, e da una scuola nozionistica e ripetitiva … , che li spinge infine verso lo sballo perche le loro naturali potenzialita’ creative vengono socialmente e sistematicamente inibite
Certamente alcuni non si adattano a tale repressione sociale e culturale ed cio comporta, vedendo ora la questione a livello molecolare della espressione genetica nel cervello, che alcuni neuro trasmettitori possono modificarsi e quindi agire alterando il metabolismo cerebrale sia nel settore del cambiamento delle emozioni che delle potenzialita di ragionamento.
Queste variazioni molecolari della neurotrasmissione possono favorire comportamenti che associano il genio alla sregolatezza , cio in quanto comportamenti impulsivi e di aggressivita’ possono determinare sia momenti che processi di disinibizione.
Anche la ricerca di droghe e di alcool va intesa come un tentativo di non essere depressi dalla ripetitivita’ e dalle incongruenze tra la propria fantasia ed immaginario e la insoddisfazione prodotta da una realta’ storica e sociale non piu’ rispondente alle esigenze interiori che restano sostanzialmente inespresse perche’ socialmente e culturalmente inibite, sia a livello intellettivo che emozionale.
Al fine di evitare di pensare che ci sia un determinismo genetico nella creativita di un genio possiamo semplicemente capire che come dai pazzi non nascono i pazzi cosi le persone geniali non dipendono a una determinante ereditaria, ma principalmente da un rapporto di disadattamento e anche di ribellione intellettuale ed emotiva con quanto la societa conservativa vuole imporre come cultura e consuetudine, imprigionano in al modo la mente dell individuo libero all’ accettazione di regole e modalita di comportamento storicamente sorpassate.
Concludo riaffermando che il Genio dipende in modo deterministico dai propri geni ma dalle loro opportunita’ di espressione che permettano innovazione nel pensiero e nella espressione artistica, oggi invece che favorire la espressione della creativita’ la si deprime sistematicamente.
“Non tutte le prigioni hanno le sbarre: molte sono meno evidenti ed è difficile evadere perché non sappiamo di esserne prigionieri. Sono le prigioni dei nostri automatismi culturali che castrano l’immaginazione, fonte di creatività.”
( Henry Laborit biologo e filosofo)
Un caro saluto . Paolo 02/03/10 Firenze.
BIBLIO ON LINE
http://www.narnia.it/Lefo/cerv20.htm
Grazie di cuore per l’interessantissima segnalazione. Conosco Laborit per il libro “L’Arte della Fuga” che ti consiglio caldamente. A presto