

“Se una canzone è un film- pensiamo a quanti brani vivono di suggestioni cinematiche- allora un quadro è qualcosa di più di un fermo immagine, è il trailer di un suono, il punto fermo, la strofa più luminosa, il ritornello più chiaro.” Così scrive il giornalista Massimo Cotto nella prefazione al catalogo della mostra “In my secret life” inaugurata il 24 settembre, nelle Cantine e nel Deambulatorio dell’Opera Carlo Alberto del Forte di Bard. Forte di questa convinzione da tre lustri ha chiesto ai musicisti che intervistava di fargli uno schizzo o un disegno. Richiesta insolita che ha avuto una risposta entusiastica. A cominciare da Leonard Cohen, Elvis Costello e Frank Zappa. Una tela tira l’altra, Cotto è arrivato a possedere le 87 opere di 64 artisti (musicisti, ma, anche, uomini di spettacolo) esposte a Bard nella prima tappa di una mostra itinerante che nell’arco di due anni mira a raccogliere 100.000 Euro per scopi benefici. Alcuni di questi insospettabili pittori erano presenti all’inaugurazione con entusiasmo da neofiti e grandi attestazioni di gratitudine per Cotto. «Ringrazio Massimo– ha detto Andrea Mirò, autrice di “Mirouge” con il compagno Enrico Ruggeri– perché ci ha dato l’occasione di metterci in gioco in un campo dove abbiamo molte meno certezze, almeno io che non sono una professionista della pittura. In questo modo gli altri vedono delle cose di me che prima non potevano sapere e io scopro delle cose di me che non immaginavo. E’ un’esperienza quasi psicanalitica che ripeterò riempiendo gli amici di quadri da attaccare nei bagni.»

Altra esordiente è Chiara Canzian, giovane promessa della canzone italiana, la cui opera prima “Aglio” era esposta accanto a “Caccia in palude” del celebre padre Red, cantante e bassista dei “Pooh”: «Mi interessa l’aglio– ha spiegato Chiara- perchè è come la vita:difficile da rappresentare, solido all’interno, ma con la pellicola esterna leggerissima, quasi trasparente.» A Giorgio Faletti ho, invece, chiesto se, grazie al suo concittadino Cotto (sono entrambi di Asti), abbia inaugurato una quarta vita artistica dopo quelle di comico, musicista e scrittore. «Ho cominciato ed anche finito.– si schermisce- Da quando me l’ha chiesto mi diverto a pasticciare coi colori perché sono un bambino, anche se più dentro che fuori. E’ divertente, rilassante e terapeutico, ma da qui a pensare che possa essere una quarta vita non penso proprio. “L’Impresa” è la mia prima opera in assoluto, è una tavola incolore, quasi bianca con in mezzo un quadratino rosso che fa la differenza tra quello che intorno è piatto ed omologato e la persona o cosa che non lo è .»


Accanto a questi neofiti di lusso sono in mostra anche quadri di veri e propri “professionisti” della pittura come Paolo Conte, Bernardo Lanzetti, Ivan Cattaneo (che in occasione dell’inaugurazione della mostra ha raccontato due “favole lettroniche“) , Luca Carboni, Andy dei Bluvertigo e Alfredo Rapetti, che con il nome d’arte di Cheope è l’autore delle parole dei grandi successi di Laura Pausini. «Laura mi ha appena mandato un sms di auguri da Los Angeles– mi ha confidato il figlio di Mogol- ed io le ho fatto i complimenti per il suo “Rock revolution” esposto qui. Io nasco pittore ed ho esposto un po’ ovunque, compresa la Biennale di Venezia nel 2007. Anche nei quadri lavoro sulla scrittura, solo che nella canzone uso un linguaggio chiaro ed esplicito mentre il linguaggio dei quadri ha bisogno di un approccio più silenzioso e attento. Non cantando non ho la parte liberatoria del canto, per cui i quadri sono il mio canto libero, tanto per citare papà». La mostra, ad ingresso libero, sarà ospitata aperta fino al 22 novembre e potrà essere visitata da martedì a domenica, con orario continuato, dalle 11.00 alle 18.00.