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Musiche del mondo

Il musicalissimo virtuosismo di ALAIN MUSICHINI al Festival della Fisarmonica di Cogne

Come era successo a Buenos Aires per il Tango, il Valzer Musette attecchì tra gli emarginati di una grande città. In questo caso era la Parigi dei “Bal Musette”, postacci dove, agli albori del Novecento, si annaffiavano le pene d’amore con l’assenzio, cullandosi fino a notte fonda con questo malinconico ritmo ternario. Era il valzer del popolo, alternativo a quello “nobile” viennese e con testi intrisi di quotidianità. Si rivelò, così, l’ideale colonna sonora per le grandi passioni, fossero d’amore o di rabbia (accompagnò le lotte operaie e del “Fronte popolare”). Fin dall’inizio lo strumento principe del Valzer Musette fu la fisarmonica, ed è suonando questo ballo che si sono formate generazioni di virtuosi francesi. Tra questi il quarantottenne Alain Musichini, la cui orchestra è attualmente considerata la migliore nel genere “musette”. Lo ha confermato nel concerto dato, col suo quartetto, il 28 agosto alla Maison de la Grivola di Cogne per la terza serata di “Grand Paradis Accordéon- III Festival Internazionale della Fisarmonica”, organizzato dal Consorzio Operatori Turistici Valle di Cogne con l’aiuto

dell’Assessorato regionale all’Istruzione e Cultura. L’estetica musicale di Musichini in fondo si riassume nel seguente assioma: «La Francia è i suoi balli popolari. I balli popolari si suonano con la fisarmonica. La fisarmonica è la Francia!» Un po’ quello che gli aveva scritto in un telegramma il Presidente Mitterrand dopo che nel 1981 aveva trionfato alla prestigiosa Coppa mondiale della fisarmonica di Kansas City interpretando la celebre “Toccata e Fuga” di Bach. Con Musichini a Cogne hanno suonato il funambolico chitarrista di origini siciliane Giovanni Angotta, il rubicondo bassista Fabien Gilles e il batterista Patrick Nouchet. Dopo una prima, ammirevole, parte dedicata allo swing (il quartetto ha al suo attivo il cd “Jazz Accordeon”), al jazz manouche, ala grande canzone francese e al tango argentino, è stato coi Valzer Musette della seconda parte che il pubblico si è definitivamente arreso al musicalissimo virtuosismo di Musichini & company, correndo volentieri il “rischio” che il concerto si protraesse fino “à trois heures du matin”, come ripetutamente “minacciato” dal fisarmonicista.

4 commenti

  1. io ho largamente preferito la prima parte del concerto.
    E trovato stupefacente il chitarrista.
    Ma anche quel che riesce a produrre lui senza toccare i bassi.
    Gran virtuosismo, ma anche gran calore.

    Ls sera prima c’era il duo Miraabelli. Musicalmente molto interessante. Tecnica pura. Un pò freddi.

    Beh. Spero di ascoltre prima o poi i russi, suonare musica russa.

    E magari Galliano a Cogne?
    (chi ha girato il video?)

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