E’ un’arma a doppio taglio creare opere artistiche legate a commemorazioni o celebrazioni. Da una parte è molto più facile essere finanziati dagli enti pubblici, dall’altra la libertà creativa ne viene condizionata, finendo spesso per cadere in un conformismo insipido che le condanna ad un rapido oblio. E anche quando i risultati sono convincenti, risulta difficile prevedere un futuro che vada oltre l’occasione che li ha generati. Prevedibilmente sarà questo il destino di “terre(in)moto”, lo spettacolo di teatro-danza andato in scena al Teatro Giacosa di Aosta il 15 e 16 ottobre scorsi per commemorare l’alluvione che nel 2000 colpì duramente la Valle.
Il lavoro ideato e realizzato dal “Teatro Instabile di Aosta” è stato, in ogni caso, apprezzabile, staccandosi dalla vuota retorica di altre iniziative inserite nel contenitore “Valluvione” che in Valle ha commemorato il decennale. Una carta vincente è stata, sicuramente, l’assenza della parola. L’alluvione è stata, infatti, ricordata attraverso una “piena” (sic) di sensazioni, che hanno evocato i movimenti, meravigliosi o distruttivi, della terra e dell’acqua, attraverso l’intrecciarsi del teatro-danza della compagnia con le luci di Rocco Andreacchio e la musica ethno-minimale di Christian Thoma (che l’ha eseguita dal vivo con Giulio Corini, contrabbasso, e Fabrizio Saiu, percussioni). Una coralità piena di energia e senza “prime donne” che, per chi l’ha vissuta, ha rievocato al meglio lo spirito che nel 2000 portò la Valle a rialzarsi dopo l’alluvione.
ho visto terre(in)moto: è stato fenomenale!
musiche bellissime e danzatori eccezionali, uno spettacolo bello come non vedevo da tempo, che è piaciuto anche al mio nipotino di sette anni ed a mio padre di 72!
spero davvero che possa essere riproposto altrove, come già questa compagnia fa da diversi anni con i suoi spettacoli! auguri a tutta la squadra! avanti tutta!
Speriamo, lo meriterebbe
Ho visto terre (in ) moto,sono venuto da milano per vederlo….e non mi sono pentito! bello spettacolo, grandi artisti, splendidi danzatori! Un lavoro che al di là della celebrazione dell’alluvione, potrà essere proposto sicuramente altrove, l’argomento è di grande impatto comunque….la forza degli elementi, l’incontro tra genti diverse, la scelta necessaria di compiere gesti non pre-ordinati….
Ora la VdA ha tutto l’interesse (e l’orgoglio) di proporre questa produzione in altri ambiti….
Un bellissimo biglietto da visita, un prodotto valdostano, per una volta oltre i soliti clichè….