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Cinema Musica valdostana

Nel film NOI CREDEVAMO due garibaldini “per fiction” di Aymavilles

Curioso come nei Mille di Garibaldi che fecero l’Italia non ci fossero valdostani. Eppure l’82% proveniva dall’Italia settentrionale, e quasi duecento erano sudditi del regno Sabaudo di cui la Valle faceva parte. Un parziale e tardivo rimedio arriva, dopo 150 anni, grazie a due garibaldini “per fiction” di Aymavilles. Trattasi dei fratelli Remy e Vincent Boniface, noti membri dei “Trouveur Valdotèn”, che hanno interpretato due camicie rosse nel film “Noi credevamo” di Mario Martone che sarà nelle sale italiane il 12 novembre con un cast che comprende Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi, Toni Servillo (nel ruolo di Mazzini) e Luca Zingaretti (nel ruolo di Crispi). Presentato lo scorso 8 settembre al Festival del cinema di Venezia, il film è stato salutato da sette minuti di applausi ma anche da polemiche per una certa “freddezza” del racconto che poco concede allo spettacolo e che, più che gli entusiasmi, evidenzia le delusioni dei patrioti per le repressioni indiscriminate che seguirono l’Unità e le incomprensioni fra “nuovi” italiani. Diffidenza che si respira anche nella scena che fa da trailer al film, presente su YouTube, in cui i Boniface, schierati con un centinaio di garibaldini sulla costa siciliana, accolgono dei rinforzi che arrivano in barca dalla costa calabrese. «In realtà abbiamo girato nel Cilento, su una spiaggia magnifica in provincia di Salerno.- spiega Vincent Boniface- Interpretavamo due garibaldini che sapevano suonare, per cui la sera, intorno ad un fuoco sulla spiaggia, abbiamo allietato la compagnia intonando canti garibaldini e anticlericali. E’ tra l’altro l’unico momento del film in cui si intravede Garibaldi a cavallo in mezzo alle fiaccole, in una scena che è stata ripresa nella locandina del film.» Tra i canti che vi si ascoltano c’è quello che recita “a Roma a Roma ci sta un papa che di nome fa Pio Nono. Lo butteremo giù dal trono, dei papa in Roma non ne vogliamo più”. «Li avevamo imparati ascoltando dei files ricevuti per posta dalla produzione.– continua Boniface- E’ stata dura insegnarli a 150 comparse sulla spiaggia sotto un sole cocente e 40 gradi di temperatura, visto che le riprese sono avvenute nel luglio 2009.» I Boniface sono stati coinvolti grazie alla segnalazione dell’organettista Ambrogio Sparagna. «Eravamo appena stati suoi ospiti nel concerto del 1° maggio che organizza tutti gli anni al Parco della Musica di Roma. E’ stato in quell’occasione che gli è venuto in mente che un suo amico cercava due fratelli musicisti per interpretare questa scena.» Oltre che per l’indubbia bravura musicale, la scelta è caduta sui Boniface per le loro fisionomie d’antan, dimostratesi già perfette nella Parigi di Rimbaud del 1871 in cui il regista Andrea Tomaselli aveva ambientato il video del brano “Come una festa” de “L’Orage”, gruppo del quale i due condividono la leadership con Alberto Visconti.


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