A metà tra concerto e reading poetico, tra serio e faceto, tra musiche originali e cover. In questa zona incerta ed instabile, fertilissima di stimoli e idee, si muove lo spettacolo “Sbronzi all’alba senza sigarette” che, rodato da un lustro di repliche, il 3 febbraio è sbarcato all‘Espace Populaire di Aosta per la rassegna “FolkStudio’12”.
A proporlo sono stati il poeta torinese Guido Catalano, il pianista Andrea Gattico e la violinista giapponese Mayumi Suzuki. Gli ultimi due costituiscono un’ “orchestra da viaggio”, nel senso che propongono loro arrangiamenti di musiche del mondo, senza confini di spazio e tempo. Nell’occasione hanno, altresì, fornito le atmosfere sonore per le poesie comico surreali del quarantenne poeta torinese.
«Attualmente la parola poesia fa scappare la gente.- ha affermato Catalano- Io sono fortunato perché cerco di spettacolarizzarla interagendo con musicisti e, soprattutto, faccio ridere. Anche perché ho iniziato cantando in un gruppo di rock demenziale alla “Skiantos” e il suo leader, Roberto Freak Antoni, ha fatto la prefazione al mio secondo libro. La loro influenza si sente nelle mie poesie che, in base alle tematiche, ho diviso in storie d’amore, non d’amore e “robe strane” del terzo tipo.»
Con alle spalle esperienze diverse, dal correttore di bozze al portiere di residence, Catalano con questa formula sembra avere trovato la via giusta per arrivare al pubblico («lo spero– afferma-perché non so fare altro»). Lo dimostrano i numerosi reading in tutta l’Italia settentrionale ed il successo crescente di progetti come “Sbronzi all’alba senza sigarette” e “Il grande fresco”. «La musica aiuta– ha confermato- specie quando è eseguita da musicisti bravissimi come Mayumi ed Andrea, che, suonando insieme da anni, hanno una coesione incredibile. Grazie ad una spiccata ironia, poi, fanno anche loro spettacolo.»
Gattico, per esempio, è stato esilarante nell’interpretazione della sua “Suona Balalaika” con infinite ripresovskaie, travestito, com’era, da capitano di una nave (che, poi, sarebbe il suo gruppo abituale, gli Espresso Atlantico). Surreale, invece, la comicità dell’esotica Mayumi nello sketch in cui ha aiutato Catalano a tradurre le sue poesie in giapponese. «Ne viene fuori un effetto strano e straniante– ha concluso Catalano- che, in fondo, è lo stesso dello spettacolo.»