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Jazz Pianisti

La “strana coppia” FRESU-EINAUDI al Forte di Bard

Il tutto esaurito registrato dal concerto che il 20 luglio Ludovico Einaudi e Paolo Fresu hanno dato nella Piazza d’Armi del Forte di Bard, per “Musicastelle in Blue”, testimonia la fama dei due musicisti, ma, anche, la curiosità che circondava il tipo di musica che questa “strana coppia” avrebbe potuto fare. Il trombettista sardo ha, infatti, alle spalle una trentennale carriera che ne ha fatto uno dei jazzisti italiani più noti, mentre il pianista e compositore torinese ha raggiunto il successo mondiale con una musica introspettiva, di stampo classico e, in ogni caso, scritta.

«In realtà anch’io pratico da sempre l’improvvisazione– ha voluto precisare Einaudi prima del concerto- Anche perché intorno ai 20 anni ho suonato con vari jazzisti torinesi e milanesi. In ogni caso la composizione è una meditazione più profonda di un’improvvisazione: l’idea iniziale nasce sempre da un impulso libero che può essere sviluppato improvvisando o fissandolo e rielaborandolo in una composizione

I due sono, d’altronde, accomunati dalla trasversalità che li ha spinti a sperimentare con artisti diversissimi tra loro. E se Fresu ha spaziato dai gruppi tradizionali sardi a Claudio Baglioni, Einaudi ha suonato con Adriano Celentano e l’armeno Djivan Gasparyan e partecipato a contesti per niente accademici come l’iTunes Festival di Londra (dove, nel 2007, si è esibito con Amy Winehouse e i Kasabian) e “La Notte della Taranta” (della quale è stato per tre anni maestro concertatore).

«Anni fa andai a sentire un concerto di Paolo al Festival delle Dolomiti– ha raccontato Einaudi- e, dopo, abbiamo fatto lunga passeggiata. Per cui quando, nel 2007, mi hanno proposto di fare un concerto insieme a lui al Parco della Musica di Roma ho subito accettato. Lo stimo perché sa interagire con musiche molto diverse e nei suoi assoli c’è un’idea di scrittura musicale e una grande maestria anche nella gestione del silenzio

Nel corso della serata il duo ha rielaborato pezzi di Einaudi come “Eden roc”, “Divenire”, “Ascolta” e Doctor Zhivago”, più sue nuove composizioni, riuscendo a tirarne fuori nuove nuances anche grazie all’uso intensivo e creativo che Fresu ha fatto dell’elettronica. «Sono concerti che toccano sfere intense e spirituali lasciandomi un senso di pace e silenzio.-ha concluso Einaudi- Dopo qualche episodica collaborazione, questo è il primo tour che facciamo. E’ un work in progress con un 25% di imprevisto, e ogni sera registriamo per valutare se pubblicare finalmente un cd live

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