L’espressione esatta è “Ex voto suscepto”, cioè “per voto fatto”, e, nella religione Cattolica, è la denominazione dei doni fatti a Dio, alla Madonna o a qualche Santo per una grazia ricevuta.
In Valle d’Aosta ne sono piene le pareti del santuario di Notre-Dame de Guérison situato all’inizio della val Vény, ai piedi del ghiacciaio della Brenva, sotto il Monte Bianco.
Miracoloso, nel 1816, fu anche il modo in cui la statua della Madonna guaritrice si salvò dall’abbattimento del piccolo santuario per l‘inesorabile avanzata del ghiacciaio della Brenva.
L‘attuale santuario, eretto nel 1867 e consacrato l‘anno successivo, ha ricevuto in anni recenti le visite dei Papi Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che vi si sono recati più volte durante le loro vacanze valdostane a Les Combes.
La fama taumaturgica della Vergine ha fatto di questo santuario un luogo frequentatissimo di culto e la destinazione preferita di ex-voto, che, infatti, ne tapezzano completamente le sue pareti interne.
C’è, tra gli altri, un modellino d’argento della “Stella polare”, la nave della prima spedizione italiana al polo nord, guidata dal Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, che il 25 aprile 1900 raggiunse la massima latitudine artica di 86° 33′ 49″. I reduci la portarono in dono “di ritorno dall’estremo parallelo, a Notre-Dame de la Guérison, invocata quale protettrice nella pericolosa spedizione, 23 giugno 1901″.
La maggior parte degli ex voto riguarda, in ogni caso, gli alpinisti che, grazie all’intercessione della Madonna, sono riusciti a scampare il pericolo durante i tentativi di risalita del Bianco o, più genericamente, in montagna.
Curiosa, a questo proposito, una lapide che ricorda come Emilio Gatti ed Ermanno Nava, devotissimi della Madonna nel corso delle loro “ardite imprese”, nell’agosto 1961 siano morti sull’Auguille de la Brenva, proprio “davanti al caro santuario”.
OLTRE A LORO 2 ERANO PARTITI CON LORO I MIEI GENITORI,SPOSATI DA 2 MESI ED UN’ALTRO ALPINISTA.MIO PADRE SCIVOLO’ BATTENDO LA SPALLA E SI SALVO’ PIANTANDO LA PICCOZZA E FERMANDOSI A 50 CM DALCREPACCIO.dOVETTERO QUINDI TORNARE INDIETRO PERCHE’ NON ERA IN GRADO IN CONTINUARE,EMILIO ED ERMANNO DECISERO DI CONTINUARE DA SOLI,CHISSA’,IL DESTINO….FOSSERO STATI TUTTI INSIEME SAREBBE SUCCESSO NIENTE.QUANDO NACQUI IO MI DIEDERO IL NOME DI ERMANNO PERCHE’ PIACEVA LORO E PER RICORDARE LO SFORTUNATO ALPINISTA,OLTRETUTTO GIOVANISSIMO,18 ANNI.TUTTO QUESTO LO SCOPRI’ DA RAGAZZINO TROVANDO I LORO 2 RICORDINI E MIA MADRE MI RACCONTO’ TUTTA LA STORIA.IL MIO NOME MI PIACE TANTISSIMO E PENSARE CHE MI SIA STATO DATO PER RICORDARE UN RAGAZZO MI RIEMPIE DI ORGOGLIO.