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Jazz Jukebox

JUKEBOX (5)- “Anthropology” di BUD POWELL

Bud by RobertJamesCampbell

Bud+Powell+bud+and+his+son«Bird sei una merda. Mi fai un baffo. Ormai non suoni altro che merda.» E’ un alterco a cui il pianista Lennie Tristano raccontava di aver assistito, nei primi anni Cinquanta, al Birdland di New York. Protagonisti d’eccezione il grande Charlie “Bird” Parker, pesantemente insultato dal pianista  Bud Powell (New York, 27 settembre 1924). «Non farci caso, Lennie.- avrebbe risposto, calmo, il sassofonista- A me lui piace come suona.» E’ un episodio che rende l’idea della grande stima musicale che circondava Powell,  ma, anche, della schizofrenia (aggravata dall’abuso di alcool e stupefacenti) che segnò la vita del musicista che, secondo Herbie Hancock, «gettò le basi sulle quali si sarebbe retto l’intero edificio del moderno pianismo jazz

1 Bud Powell 2013-09-27 11.40.56 HDRLa sua vita da  un poco loco (un poco matto)” (come intitolò una delle sue composizioni più note) è stata romanzata nel film Round Midnight (in cui la sua figura fu interpretata dal sassofonista Dexter Gordon)  ispirato da un libro scritto dal disegnatore francese Francis Paudras, diventato amico di Powell quando il pianista, nel 1959, volò a Parigi per scappare dall’ambiente newyorkese ormai troppo pericoloso per la sua salute.

Al periodo europeo del jazzista risale questo video, registrato nel 1962 al Cafè Montmartre di Copenhagen, in cui Powell suona Anthropology (che quella merda di Charlie Parker aveva composto sul giro di “I Got Rhythm”) coi giovani danesi Niels-Henning Orsted Pedersen (contrabbasso) e Jorn Elniff (batteria). Lo si vede interpretarla con sicurezza, ad occhi chiusi, canticchiando le vertiginose melodie che la mano destra disegna con il tipico stile sassofonistico che lo ha fatto soprannominare il Charlie Parker della tastiera, attirandogli, però, le ironie di Art Tatum che, ingiustamente, lo definì «pianista con la sola sinistra». Nonostante anni di elettroshock e stravizi, il video lo conferma il pianista di cui Bill Evans ha detto : «Ci sono diversi generi di emozione: facili, superficiali e altre che non fanno ridere nè piangere ma solo provare una sensazione di assoluto. E’ ciò che ho provato con Bud

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