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Arte

C’ERA UNA VOLTA (25): le 92 rosse primavere di CARLINO CARLINI

CARLINO CARLINI 76729012_6154983324601628231_n1 Carlino Carlini ok IMG_20141209_0001«Fischia il vento e infuria la bufera / scarpe rotte eppur bisogna andar/ a conquistare la rossa primavera / dove sorge il sol dell’avvenir.»

Il pomeriggio del 9 dicembre le note del celebre canto di lotta hanno salutato, nel salone del cimitero di Aosta, l’imperiese Carlini Carlino, morto il giorno prima, all’età di 92 anni. Col nome di battaglia di “Loris“, dopo l’8 settembre 1943, era stato partigiano della Brigata Garibaldi, proprio agli ordini di quel Felice Cascione che aveva adattato le parole di “Fischia il vento” alla musica della famosa canzone popolare sovietica “Katyusha”.   1953- Matrimonio 26061773_2627845874084319556_nCascione era, poi, morto nel gennaio 1944 e Carlino, catturato dai tedeschi, aveva rischiato di fare la stessa fine.

A interpretare il canto, al funerale civile, è stato l’amico Roberto Contardo, che ha spiegato anche l’origine di quel singolare nome (Carlini) frutto di multipli errori di ufficiali di stato civile. Finita la guerra, Carlino era entrato nella Polizia Stradale, arrivando fino al grado di Colonnello. Per 12 anni aveva prestato servizio in Sardegna (dove aveva trovato moglie), e, successivamente, in Valle d’Aosta, dove si era definitivamente fermato. 1 CARLINO CArlini oAd Aosta, nel 1980, era stato eletto in Consiglio comunale nelle fila del Partito Comunista, e, nei primi Anni Novanta, era stato tra i fondatori di Rifondazione Comunista Valle d’Aosta.

Tracce della sua vita si ritrovano nei quadri, che cominciò a dipingere negli anni Cinquanta. Dopo un uso molto parsimonioso (“perché i tubetti costavano” e lui, da buon ligure, era attento al risparmio), il colore era diventato il grande protagonista di tele ricche di contrasti drammatici e figure appena sbozzate 1 Fucilazione IMG_20141209_0004   A dominare era, soprattutto, il rosso, simbolo della passione politica, che caratterizzava anche le sue sciarpe. Tra i soggetti prediletti c’erano i ricordi di lotta partigiana (“La fucilazione”), le scene di lavoro nei campi, i paesaggi di periferia e, soprattutto, l’evocazione dell’adorata Sardegna.

Tutti temi rappresentati nella grande personale che, tra il giugno ed il luglio 1997, l’amministrazione regionale gli aveva organizzato alla Torre del Lebbroso di Aosta. 1 Carlino IMG_20141210_0001 1 Carlino 846_7045950415012241867_n

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