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CD News (12): “Via del Paradiso Grande” degli Autoscatto (2014)

1 autoscatto 13582692_7310020186693024600_n 1 Autoscatto bn IMG_5499Il nome del gruppo aostano, Autoscatto, e l’uso di bende nere sugli occhi durante i concerti rimanda ad una pruriginosa pratica in auge nei giornali porno degli anni Settanta e Ottanta. Prima dell’avvento degli smartphones coi loro selfies, ai trasgressivi d’antan non rimaneva che affidarsi ai rudimentali autoscatto delle macchine fotografiche, per ritrarsi, in pose a luci rosse, nascosti da mascherine o pecette nere .

1 Autoscatto IMG_20141224_0003Difetto frequente di quelle foto era l’incerta messa a fuoco, un problema che gli Autoscatto non hanno assolutamente avuto per il loro primo cd “Via del Paradiso Grande”. Sia perché le foto dell’elegante grafica di Raffaella Santamaria sono del bravo Giorgio Vigna, sia, soprattutto, perché nei dodici pezzi hanno subito focalizzato un sound estremamente accattivante e personale, in cui, sull’impianto new wave, si inseriscono grintose e dissonanti sonorità del rock anni Novanta, con qualche spruzzata di psichedelia e reminiscenze di ritmi in levare. 1 Autoscatto 04206307_1820108808_o

Vi si riflettono, infatti, le molteplici esperienze di veterani come il bassista salernitano Vincenzo Di Leo, che ha scorazzato per l’Europa con gli Even More Vast. O come il batterista romano Cristiano Cara, che, coi Rising Band si era specializzato in reggae. O, ancora, come Josy Brazzale (chitarra) e Alberto Neri (voce), che hanno alle spalle gruppi che, in Valle, hanno fatto storia come Neurodisneyland e Soluzione.

Autoscatto 05329601943_156850792_n“Innesti di memoria musicale”, come canta Neri in “Jukebox”, che, dopo una pausa di qualche anno, si sono rimessi in gioco, coinvolgendo vecchi e nuovi amici: dal tastierista Paolo Barbero alla cantante Joelle Zaninelli, dal sassofonista Daniele Iacomini a Simone Momo Riva (nel cui studio il cd è stato registrato).

Ne è venuto fuori un bel cd in cui i testi di Neri sono inseriti in atmosfere musicali cangianti in cui si sente l’aspirazione ad una maggiore ricercatezza melodica ed un suo più calibrato intrecciarsi con la ritmica.

1 Autoscatto 10403256_370097436488633_1588201305565137562_nEccoli, quindi, passare dalla dolcezza alla The Cure di “Tonite” alla cantilena surfeggiante di “Quando ero normale”. O, ancora, scandire il ritmo contagioso di “C.D.A. (Comitato delle atrocità)”, che contende il primato di testo più crudo a “Social Clockwork” che parla del progressivo trasferimento della violenza nella realtà virtuale dei social network.

Tra i pezzi più riusciti “Non so stare (lontano da me)”, cover di ‘I can’t escape myself” di The Sound, e la title-track, il cui l’incedere maestoso sottolinea l’ascesa verso la vallata del Gran Paradiso vista da Neri come catartica per liberarsi da “quei fantasmi che mi porto appresso ormai.” Un percorso verso qualcosa di superiore che, nella foto di copertina, è simbolizzato da un cielo che si apre tra cime di alberi.



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