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CD NEWS (18)- “Pensieri verticali” di STEFANO BAROTTI (2015)

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1 Pensieri verticali shop1Il 22 marzo è stato presentato all’Armadillo Bar di Courmayeur. Inevitabilmente, visto che il nuovo cd, “Pensieri verticali”, del cantautore toscano Stefano Barotti si apre con “L’uomo armadillo”, in cui ha “messo dentro una canzone” Alessandro ”Ciciuxs” Maggiori, uno dei gestori del locale («come “L’uomo armadillo”- spiega Barotti- si innamora tutti i giorni: del cibo, del sesso, degli amici»).

La storia di Stefano si è più volte intrecciata con quella di Alessandro e dell’altro gestore Luciano “Yanez” Angelini. I due sono anche i referenti dell’etichetta valdostana “Club de Musique” per la quale il cantautore ha pubblicato i primi due cd: “Uomini in costruzione” del 2003 e “Gli Ospiti” del 2007. Entrambi sono stati prodotti dal cantautore statunitense Jono Manson, grande estimatore del suo mix tra canzone d’autore italiana e folk/rock acustico americano, che lo ha portato a registrarli in New Messico.

1 Uomo armadillo .35.32Jono è ospite (con Paolo Bonfanti, Max De Bernardi e Kreg Viesselman) anche di “Pensieri verticali”, pubblicato dalla OrangeHomeRecords, in cui suonano Luca Silvestri (basso) e Vladimiro Carboni (batteria) che hanno accompagnato Barotti a Courmayeur.

«Il mio è un genere di nicchia perché in Italia non c’è l’abitudine ad essere curiosi. – spiega il cantautore- Tutto si è appiattito, per cui c’è bisogno dell’impennata del “pensiero verticale” di cui parla il titolo del cd. Cioè la voglia di guardare le cose da altra prospettiva, spinti da saggezza, visione nitida del quotidiano, ma, soprattutto, follia.» Sono questi gli ingredienti con cui Barotti ha “cucinato” (è anche un bravo cuoco, mestiere a cui ha dedicato il “Blues del cuoco”) i 14 pezzi del cd.

Gli scarni arrangiamenti di Raffaele Abbate, dominati dalle chitarre acustiche, mettono in evidenzia gli influssi di matrice angloamericana di una musica dal retrogusto sapor nostalgia, ma, anche, testi che parlano di antiche storie di pane e peste (“Cuore danzante”), di protesta verso mercanti che vendono la terra (“L’arcobaleno rubato”) e, soprattutto, di amore declinato nelle sue varie stagioni: autunnale (“Rose d’ottobre”), primaverile (“Ogni cento parole”), invernale (“Povero è l’amore”) ed estivo (“Girasole”).


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