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Ad Aosta FINARDI festeggia i 40 anni di “Sugo”

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eugenio-finardi-e-i-40-di-sugo«Me ne accorsi un giorno che, fermandomi sulla circonvallazione di Milano, coi finestrini abbassati, sentii che le autoradio delle due macchine accanto trasmettevano “Musica ribelle”. Allora capii che quella mia canzone era diventata patrimonio di tutti.»

Era il 1976, e il pezzo che Eugenio Finardi ricorda faceva parte di “Sugo”, un album anch’esso entrato nella storia della canzone italiana (per la rivista “Rolling Stones” è 27° nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre). Conteneva anche “La radio”, “Voglio”, “Oggi ho imparato a volare” ed altre sette canzoni che il 21 aprile 2016, in occasione del quarantennale, sono state eseguite integralmente nel corso nel concerto che il cantautore milanese ha tenuto ad Aosta, all’interno della manifestazione Maison&Loisir.

Era la seconda data del tour “40 anni di Musica Ribelle” in cui Finardi è accompagnato dai torinesi Giovanni Maggiore (chitarre), Paolo Gambino (piano e tastiere), Claudio Arfinengo (batteria), Marco Lamagna (basso) e, in alcuni brani, dal chitarrista Daniele Giordano.

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«Ho l’età del padre di due di loro.- ha notato- Affrontano questi pezzi come dei classici, cercando di riprodurre il più possibile l’originale, riuscendo, però, a metterci l’entusiasmo e l’energia che avevamo noi quando li abbiamo registrati. Per me la cosa importante era fare MUSICA RIBELLE. Lo consideravo l’unico modo per dare voce a un’alternativa, per testimoniare quello che vedevo… ma anche quello che ancora non vedevo ma che sentivo possibile. Oggi il mondo è diverso, ma il mio spirito è lo stesso di allora e intorno a me sento tante persone mosse dalla mia stessa volontà di ribellarsi: alle ingiustizie, al destino, alla sfortuna, alle brutture, alla noia, ai giochi di potere. La ribellione è un atto di civiltà che si compie nella vita quotidiana, è un moto della coscienza! Non di certo un atteggiamento da rockstar!» 1 Finardi IMG_3128All’epoca della registrazione di “Sugo” Finardi aveva 23 anni appena, e Gianni Sassi dell’etichetta Cramps gli diede la massima libertà, affiancandolo a supermusicisti come Walter Calloni, Hugh Bullen, Lucio Fabbri, Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Paolo Tofani. In appena due settimane di lavoro con “un collettivo che respirava insieme, senza gerarchie nè gelosie” venne fuori uno dei primi dischi di rock italiano. «Ecco perchè l’inciso di “Musica Ribelle” ha i mandolini elettrici e Fariselli col sintetizzatore suona il bordone della cornamusa sarda. Ed ecco perchè quando Sassi mi chiese: “che titolo gli diamo?”, io pensai che, visto che era pieno di sapori, cosa c’era di meglio dell’italianissimo sugo?»

Nella prima parte di un concerto onesto, «che, nonostante riproduca il passato, guarda al futuro», si sono, naturalmente, ascoltati anche gli altri cavalli di battaglia del sessantatreenne cantautore: da “Dolce Italia” a “Non è nel cuore”, da “Extraterrestre” a “Diesel”. L’esecuzione di “Oltre gli anelli di Saturno”, dedicato al viaggio della sonda Voyager, è stata anche l’occasione per annunciare che il 27 aprile, a Verona, il cantautore avrà l’onore di vedersi intitolato un asteroide.

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In autunno, poi, è prevista una serata speciale del tour “40 anni di Musica Ribelle” che, a Milano, dovrebbe vedere la partecipazione di molti dei protagonisti della registrazione di “Sugo”: da Walter Calloni a Lucio Fabbri, da Patrizio Fariselli ad Ares Tavolazzi, e, forse, Alberto Camerini.

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