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Gli 80 anni di ZUBIN MEHTA

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zubin-mehta-hollywood-2Nel marzo 2011 gli è stata dedicata una stella nel Walk of fame dell’Hollywood Boulevard. E’ uno dei segni di come la popolarità del direttore d’orchestra Zubin Mehta abbia valicato i confini della musica sinfonica e lirica, campi nei quali è da mezzo secolo stella di prima grandezza.

Nato il 29 aprile 1936, a Bombay, fu inizialmente attratto dalla Medicina, per accorgersi presto che non era fatta per lui. «Ho salvato molte vite non diventando dottore.-ha ammesso- Mentre frequentavo l’Università capii che, in realtà, volevo dirigere le sinfonie di Brahms ed i poemi sinfonici di Richard Strausss, così andai a Vienna.» Fu lì che si ritrovò a seguire i corsi di perfezionamento del maestro Hans Swarowky con Claudio Abbado e Daniel Baremboim. E fu lì che debuttò come direttore d’orchestra nel 1958.

Ebbe, così, inizio una carriera luminosissima che lo ha visto direttore musicale di orchestre come i New York Philharmonic (per 13 anni), la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, l’ Israel Philharmonic Orchestra e l’orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (di queste ultime due è stato nominato direttore a vita). Noto, soprattutto, per le sue interpretazioni del repertorio tardo-romantico (Bruckner, Mahler e Richard Strauss), ha raggiunto eccezionali risultati anche in campo operistico, con una predilezione per Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi.

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Profondamente legato a Firenze («sono un fiorentino per scelta: la mia casa è lì e sono molto felice a Firenze»), è più volte intervenuto in difesa della cultura e contro i tagli finanziari del governo. Come il 22 novembre 2010, quando, dopo aver diretto gratuitamente l’orchestra in crisi del Teatro Carlo Felice di Genova, dal palco disse: «E’ una tragedia che in una città italiana il primo concerto sia a metà novembre. In un’Italia piena di cultura, piena di musica e di un pubblico che ama tutto questo. Immaginate questo mondo senza questi concerti con queste grandi orchestre. Non voglio essere molto negativo, ma c’è gente che non vuole questa vita. E’ inutile lamentarsi contro il Governo, perché il Governo non aiuterà più, possiamo solo sperare che non tagli ulteriormente. Sono, però, sicuro che questa sera, in questa sala, ci sia abbastanza gente per appoggiare questo Teatro. Anche se il Governo non dà la possibilità di detrarre questi fondi dalle tasse. Ma nessun governo in Europa lo permette, solo gli americani danno questa possibilità, e guardate quanto c’è lì in musei, università, ospedali, orchestre. Non possiamo lamentarci soltanto senza fare niente. Per favore: voi siete responsabili, fate qualche cosa per questo grande Teatro

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