1039 musicisti e 5000 spettatori paganti circa nelle due giornate (il biglietto costava 24 euro). Questi i numeri ufficiali dei due giorni (28 e 29 luglio) del Summer Camp di Rockin’ 1000 che ha portato a Plan Veny di Courmayeur la “più grande rock band del mondo” per registrare due video che tra qualche giorno avranno milioni di visualizzazioni web. Com’è successo per i precedenti: il video di ‘Learn to fly’ dei Foo Fighters, registrato a Cesena due anni fa, ha, in particolare, raggiunto i 39 milioni di visualizzazioni su Youtube. Un video di “Tender” dei Blur è stato ripreso «unplugged» con cantanti, chitarristi e percussionisti disposti intorno al grande fuoco appiccato dai volontari di Celtica, l’altro sarà scelto tra tre «medley» (“Summer of Love”, “Power” ed “Epic”) di 15 celebri brani rock. Il tutto diretto dal maestro Marco Sabiu.
ESPERIENZA PAZZESCA– Numeri che hanno fatto inorgoglire Fabio Zaffagnini, il quarantunenne cesenate che nel 2015 ha ideato questa «esperienza musicale pazzesca che bisogna vivere, perché neanche i video riescono a renderla». «Quello che abbiamo fatto insieme è incredibile.- ha detto, arringando i “millini” al termine delle riprese- Siamo riusciti a conquistare il mondo nelle due precedenti edizioni e sono molto fiducioso che anche quest’anno quello che avete fatto farà un botto clamoroso. Bravi, bravi, bravi. Fare queste cose è difficile, perché noi siamo dei pionieri, e quando i pionieri fanno le grandi cose non fila sempre tutto liscio. Bisogna sudare e fare fatica, e le cose non vanno mai come vorremmo. Ma, alla fine, ce la facciamo. E’ questo il motivo per il quale spacchiamo: le persone ci guardano, si commuovono e guardano i nostri video centinaia di milioni di volte. Dovete essere fieri di quello che avete fatto. Mi scuso tantissimo per i disservizi, per i casini, ma noi non possiamo prevedere tutte le cose quando succedono. Grazie per la pazienza, grazie per l’entusiasmo.»
AIN’T NO SUNSHINE– C’è, infatti, chi ha parlato di organizzazione ‘macchinosa’ (inevitabile, del resto, quando si ha a che fare con questi numeri), chi è rimasto deluso perché si aspettava un concerto che non c’è stato o, comunque, più musica live di contorno alla registrazione del video e chi si è sentito una “comparsa pagante di un videoclip”. L’inconveniente maggiore è stato sicuramente il violento temporale che a metà pomeriggio del sabato ha bloccato le prove per un paio d’ore, facendo fuggire parte del pubblico e alcuni musicisti che temevano di rovinare gli strumenti.
E’ stato, però, proprio in quell’ora e mezza che, ammassati nella tenda destinata al karaoke (ed al corrispondente guitar-a-oke per chitarristi), è venuto fuori il vero spirito rock dei musicisti che si sono scatenati a cantare e suonare storici inni rock. Tra queste le appropriatissime “Ain’t no sunshine” e “Should I stay or should I go?”.
Spirito che si era intravisto anche il giorno prima nei gruppi che, formatisi online, sul “Rotation stage”, inaugurato dai valdostani L’Orage, avevano improvvisato, con esiti alterni, decine di inni rock.VARIOPINTA UMANITA’- Sono stati i momenti in cui il pubblico è venuto in contatto con la variopinta umanità dei “millini”. Dal potentino Andrea Montesano, chitarrista- psicologo che ha scritto l’interessante libro “La psicologia del Rock. Crescere con la musica in adolescenza”, al lodigiano Umba “Pinkdrummer” Cristina che ha suonato la sua batteria rosa con tanto di ali. Ma tra le centinaia di persone che circolavano per la strada della Val Veny con sulle spalle custodie di chitarre e bassi invece dei soliti zaini da trekking c’era gente di tutte le età (dai 9 anni di Brando Quintavalla, batterista di Parma, ai 68 anni di due chitarristi di Cesena e Dortmund), di tutto il mondo (più di 100 provenivano da paesi extraeuropei: dagli Usa al Bengala, dall’Iran al Brasile), coi look più stravaganti.
Il più famoso è, sicuramente, il ventiduenne batterista viareggino Gabriele Andreucci che, grazie al primo video di Rockin’ 1000, nel novembre 2015 è stato chiamato sul palco di Cesena da Dave Grohl (“Where is the Mohawk guy” (il ragazzo con la cresta)?”, ha chiesto) per suonare “Underpressure” coi Foo Fighters . Per non parlare del volontario biellese Nicola Mussone, sosia ufficiale di Dave Grohl, o di Superman e la Renna che hanno raggiunto la Val Veny in Vespa partendo da Mercato Saraceno (FC). Tra tanti in cerca del loro momento di celebrità c’era, poi, anche un big come Cesareo, il chitarrista di Elio e le Storie tese
IL BATTERISTA SCOMPARSO– Così, mentre su Facebook c’era chi si preoccupava dell’inquinamento sonoro che avrebbe disturbato “la fauna selvatica per un raggio di chissà quanti chilometri”, sul prato dell’area Plan Veny il colpo d’occhio, e, soprattutto, d’orecchio, era di quelli irripetibili con 290 chitarristi, 250 cantanti, 220 bassisti, 30 tastieristi e, soprattutto, 240 batteristi. Anzi 239, perché il giorno della registrazione uno strumentista toscano, dopo che aveva posizionato la batteria, è misteriosamente scomparso, prontamente sostituito dal valdostano Simone Mola.
I “MILLINI” VALDOSTANI– Oltre a Simone erano una ventina i valdostani che erano riusciti ad entrare tra i “millini”. Veterani come Riccardo Taraglio e Paolo Passanante (presente già alla prima edizione di Rockin’ 1000) che suonavano il basso spalla a spalla con la giovane Laura Parrello. Con, qualche fila più avanti, Massimo Molly Molinari, Marco Aurelio Grasso e Julien Bellone. Oltre a Mola, due i batteristi: Luca D’Alonzo e William Novelli. E, poi, i chitarristi Davide Belfrond, Luca Stefanoli, Francesco Maria Abbondanzieri e Leonardo Deorsola. E, ancora, le cantanti Nadia Parrello, Gaia Prete, Tania Lanzeni, Nadine Blanc e Valeria Caimi.
Valdostano era anche il fotografo Giacomo Buzio, trentacinquenne di Courmayeur, che è stato uno degli inviati speciali al Summer Camp in quanto vincitore di un contest di Nastro Azzurro, a cui hanno partecipato più di 1600 fotografi. Con Samsung e Comune di Courmayeur, la nota marca di birra è stato uno dei principali sponsor della manifestazione.
Una piccola rettifica, Superman e la Renna (che però non si chiama Agrippa 🙂 ) sono di Mercato Saraceno (FC), luogo da cui siamo partiti in vespa per raggiungere il Summer Camp 🙂
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