fbpx
MUSICA Viaggi

I CLOWN IN VALIGIA regalano sorrisi al confine turco-siriano

selene.jpgIl terzo appuntamento della rassegna “Cambio Musica” della SFOM della Valle d’Aosta è stato dedicato a luoghi e genti per cui sarebbe veramente ora che la musica, intesa in senso lato, cambiasse. La sera del 23 febbraio, alla biblioteca di Saint-Christophe è, infatti, andato in scena “Clown in valigia: storie di clown e bambini dal confine turco-siriano”, in cui musiche mediorientali, eseguite dai TarTaraf di Sergio Pugnalin e dallo SFOMguitarensemble con Gilbert Imperial, hanno contrappuntato il racconto teatralizzato di alcuni momenti della missione umanitaria che la compagnia di teatro sociale “Clown in valigia” ha fatto, nel luglio dello scorso anno, nei villaggi e nei campi profughi al confine tra Turchia e Siria.IMG-20170203-WA0002IMG-20160722-WA0012.jpgA farlo sono state la padovana Sara Corsini e l’aostana Selene Framarin che l’organizzazione no profit hanno costituito lo scorso anno sul modello di Clowns Without Borders (Clown senza frontiere). Quest’ultima, fondata dal clown spagnolo Tortell Poltrona, dal 1995 porta gioia e sorrisi in zone di conflitto o calamità naturali di tutto il mondo grazie all’impegno disinteressato di clown, acrobati e giocolieri. Selene Framarin DSCF0295La clarinettista Selene Framarin è ormai di casa nella martoriata zona di confine tra Turchia e Siria. «Questa volta– racconta- siamo partiti da Antakya per risalire verso Şanlıurfa, facendo 20 spettacoli in 7 giorni. Ci siamo esibiti in centri di comunità, piazze e strade perché non è facile entrare nei campi, di cui non si vuole far vedere le condizioni. Per la restrizione delle misure di sicurezza susseguenti al fallito colpo di Stato gli assembramenti di persone sono, tra l’altro, vietati, per cui un paio di volte ci siamo ritrovati ad improvvisare dei flash mob nei parchi, ribattezzati “guerrilla show”.»Gilbert Imperial DSCF0277.jpgSelene è stata coinvolta dall’attore e regista turco Güray Dinçol, conosciuto alla Scuola Internazionale di Creazione Teatrale HELIKOS di Firenze. «Il ricordo più forte che ho è legato a Gaziantep in cui vivono 400 mila rifugiati siriani. Ci hanno chiamati a fare uno spettacolo in un campo di Rom fuggiti dalla Siria, quelli che sono tre volte non voluti perché siriani, arabiti e rom. Quelli che chiamano “gli altri degli altri” perché nessuno li vuole. Hanno partecipato con un’energia incredibile, cantando e ballando con noi. Poi, siccome molti bambini non erano potuti intervenire, abbiamo fatto una parata tra le baracche che ha scatenato un’energia dionisiaca indescrivibile. Sembrava di essere in un film di Kusturica.»

Tra i progetti futuri di Clown in valigia c’è l’attività nei campi profughi italiani ed una missione in Ecuador per la quale hanno avviato un crowdfunding.SELENE P1100004.jpgSelene DSCF0254

Rispondi

Scopri di più da Il blog di Gaetano Lo Presti

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading