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CADIO: dalla Cina con tante idee, esperienze ed un nuovo gruppo

1 Cadio (by gaetano lo presti) foto 1

Che Andrea Cadio Cadioli sarebbe arrivato lontano lo si capiva già quando era ancora il “ciuffoso” tastierista dei dARI, e, nelle interviste e sul palco, mostrava una spiccata personalità.

Probabilmente, però, neanche lui immaginava che quel “lontano” sarebbero stati gli 8174 chilometri che separano Aosta da Pechino. E proprio nella metropoli cinese che,grazie ad una borsa di studio, dal settembre 2013 sta frequentando il biennio finale della laurea in Architettura all’Università Tsinghua. «E’ la più prestigiosa della Cina ed una delle 45 migliori al mondo.- spiega il ventisettenne musicista di Saint-Marcel- Sono stato uno dei 10 selezionati in un contest internazionale, e la cosa bella è che otterrò una laurea che vale sia in Cina che in Italia. Se, poi, sono bravo, e conto d’esserlo, a gennaio potrei laurearmi

Inevitabilmente scatta la domanda che gli farebbero le migliaia di fans italiane dei dARI, il gruppo valdostano di cui è stato per sette anni uno dei membri più popolari: questo potrebbe preludere ad un ritorno coi dARI? «Sicuramente no,– risponde Cadio senza esitazioni- perché è molto probabile che dopo la laurea io rimanga in Cina. E’ quindi molto più probabile che faccia dei tour musicali coi Les Bruits in Cina piuttosto che coi dARI in Italia

 

Les Bruits è il nuovo progetto musicale che Cadio ha messo su con Simone Momo Riva. Un duo di cui su YouTube è visibile il bellissimo video di “Le Faux”, diretto da Alessandro Rota, che fa capire quanto i due abbiano imboccato direzioni musicali distanti dalle esperienze pop precedenti. «E’ un esperimento nato per divertimento nel 2012 e portato avanti nel tempo libero che riuscivamo a ritagliarci.– spiega Cadio- E’ diventato un tritacarne di commistioni e sperimentazioni frutto della nostra fascinazione per tutto ciò che è musica al di là dello strumento e della coerenza musicale. Ne è un esempio la Buddha Machine che ho scoperto qui, un aggeggio in cui sono registrati un’infinità di canti tibetani che aiuta i buddhisti nella pratica del mantra, una forma di trance raggiunta attraverso la ripetizione sonora e linguistica, che, tra l’altro, è quello che cerchiamo nelle nostre canzoni.»

Ne è nato un EP di 4 canzoni, “L’Amour Me Changera”, in vendita su iTunes, in cui Cadio, oltre ad avere scritto i testi, canta. «I testi son nati come flusso di coscienza e così devono rimanere. Sono tutti molto personali e parlano di una persona che è passata nella mia vita e, in qualche modo, continua ad influenzarmi. Sono in francese perché è una lingua che si adatta meglio a questa nostra idea di cercare qualcosa al di là del già battuto.»

Grazie alle nuove tecnologie la collaborazione tra i due musicisti va avanti anche a distanza e porterà a breve alla pubblicazione del video della title track “L’Amour Me Changera”. «E’ divertente– conclude Cadio- perché è un modo diversissimo di lavorare, senza il contatto fisico ma con l’eccitazione del non sapere cosa l’altro ci invierà. Lavoriamo su binari paralleli, che quando si incontrano producono qualcosa di affascinante

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