La vena compositiva di Morelli non si limitava, però, a sfornare melodie nobilmente orecchiabili, ma cercava di stare al passo coi tempi con 33 giri che erano “concept album” che ammiccavano al contemporaneo rock progressive.
«Le mie canzoni sono pezzi d’anima,- aveva detto Morelli in una delle sue ultime interviste- ognuna delle quali ha fermato un momento della nostra lunga storia. Sono sempre stato un incantatore di canzoni che metteva insieme pezzi di sentimenti per raggiungere, attraverso la musica e la poesia, un ideale di Bellezza.»
Jenny sembrava felice di correre lungo il mare,
di andare tornare, giocare, di farsi perdonare.
Io le baciavo le ciglia, che meraviglia!
Felici eravamo felici, ma l’estate finiva e dovevo lasciarla.
Jenny era tanto sicura che noi ci saremmo trovati di nuovo,
di certo anche lei non sapeva dove, però io l’ho creduta.
Quante promesse scambiate, dimenticate.
Sincera, sembrava sincera e, poi, davvero era bella, per me la più bella.
Jenny era la mente mia, era dentro le foglie, nel vento,
dentro l’acqua, nel sale, sui monti e anch’io, io le dormivo dentro.
Quante foto con amore che mi avrà lasciato
e quante le notti di mare che son stato con gli occhi alle stelle a pensarla.
Ore di allegria e anche ore di malinconia - “non ci pensare, sei mia” – ma sapevo che finiva.
poi le baciavo le labbra , dopo un po’ le ciglia.
Felici eravamo felici, ma l’estate finiva e dovevo lasciarla.