«In realtà anch’io pratico da sempre l’improvvisazione– ha voluto precisare Einaudi prima del concerto- Anche perché intorno ai 20 anni ho suonato con vari jazzisti torinesi e milanesi. In ogni caso la composizione è una meditazione più profonda di un’improvvisazione: l’idea iniziale nasce sempre da un impulso libero che può essere sviluppato improvvisando o fissandolo e rielaborandolo in una composizione.»
«Anni fa andai a sentire un concerto di Paolo al Festival delle Dolomiti– ha raccontato Einaudi- e, dopo, abbiamo fatto lunga passeggiata. Per cui quando, nel 2007, mi hanno proposto di fare un concerto insieme a lui al Parco della Musica di Roma ho subito accettato. Lo stimo perché sa interagire con musiche molto diverse e nei suoi assoli c’è un’idea di scrittura musicale e una grande maestria anche nella gestione del silenzio.»
Nel corso della serata il duo ha rielaborato pezzi di Einaudi come “Eden roc”, “Divenire”, “Ascolta” e Doctor Zhivago”, più sue nuove composizioni, riuscendo a tirarne fuori nuove nuances anche grazie all’uso intensivo e creativo che Fresu ha fatto dell’elettronica. «Sono concerti che toccano sfere intense e spirituali lasciandomi un senso di pace e silenzio.-ha concluso Einaudi- Dopo qualche episodica collaborazione, questo è il primo tour che facciamo. E’ un work in progress con un 25% di imprevisto, e ogni sera registriamo per valutare se pubblicare finalmente un cd live.»