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Il “terapeuta del vinile” MAURIZIO BLATTO e la comunità di matti de “L’ultimo disco dei Mohicani”

Backdoor” è un negozio di dischi. Dischi “comme il faut”, nel senso che, commercia anche cd, ma è, soprattutto, uno dei pochi posti in Italia dove si vendono ancora vinili. Si trova a Torino in Via Pinelli 45, vicino a Piazza Barcellona, ed è chiuso il lunedì mattina. Per il resto è aperto. «Aperto a cosa?– spiega il suo proprietario Maurizio BlattoGrossomodo a tutto. E a tutti. In particolar modo a quelli che davvero non pensavate potessero esistere. E, invece, esistono, sono il variopinto circo di clienti– più o meno occasionali, più o meno appassionati, più o meno folli– di uno storico negozio di dischi specializzato in vinile e intento a vivere l’amore per la musica dall’altra parte della barricata.» Gli ironici ritratti di molti di questi personaggi, Blatto li ha inseriti nel libro “L’ultimo disco dei Mohicani”, Castelvecchi editore, che ha presentato l’8 aprile all’Espace Populaire di Aosta, per la settima serata della rassegna “Espace Indie Friday” organizzata da Andrey Spinella. Clienti come quella ragazza che a Blatto chiese: “Senta, ma Che Guevara ha fatto più niente di nuovo?”. O quello che gli sparò a freddo: “Ad afro punk come stiamo?” “Scusi, ma cosa intende per afro punk?” “Mah, tipo quello lì, Jack Morriso, quello dei The Doors. E’ morto no?”. O, ancora, quello che cercava “genere negroide, tipo James Brown. Ma meno effeminato, roba che ti sudano anche i piedi”. Blatto, che è anche valente giornalista (da anni collabora con la rivista musicale “Rumore”), non si è, però, limitato ad elencare questi e altri aneddoti, ma, sfruttando la sua esperienza di “terapeuta del vinile”, ha tratteggiato ironici ritratti della “comunità di matti” che attira come una calamita e gestisce con la “faccia impassibile di un tassista newyorkese”. Gente come Cloaca (“uno che dice che l’ascolto dei dischi è l’unico momento felice della sua vita”), Il Pianeta (“perché ricorda un personaggio del pianeta delle scimmie”) o Ramires (“recentemente è andato ad una festa mascherata vestito normalmente. Ma come ti sei vestito?, gli hanno chiesto. E lui: da Avatar di me stesso”). Ogni tanto fanno capolino personaggi eccellenti come Matt Dillon e Thurston Moore (il chitarrista lungagnome dei “Sonic Youth” che ha dato una terrificante testata sulla serranda del negozio diventata adesso meta di pellegrinaggi). La presentazione si è trasformata in un reading musicato dal vivo grazie agli interventi del chitarrista Paolo Spaccamonti. Per chi se l’è persa, da oggi Blatto è di nuovo in corsia da “Backdoor”, tra “collezionisti terminali” che tutte le settimane chiedono “Novità dei Ramones? “ e richieste del tipo: “Scusi ha i dischi dal vivo di qualcuno che è morto?”.


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