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C'era una volta Musica valdostana

C’ERA UNA VOLTA (44)- GIOVANNI “Rico” TISSEUR

Tisseur Giovanni 2007Poudzo Valdoten” è una delle sue composizioni più famose. E con il tipico gesto di saluto valdostano piace pensare abbia salutato Giovanni “Rico” Tisseur, il fisarmonicista morto a Gressan il 20 settembre 2017. Aveva 97 anni, ed è stata una delle figure più importanti della musica popolare valdostana. Per gusto musicale ed una umanità gioiosa, che mi aveva portato ad intitolare “Le sourire de l’accordéon” la serata dedicatagli qualche anno fa da Aosta Classica.Tisseur Giovanni 2Nato al Villair di Quart il 9 agosto 1920, negli anni Trenta Tisseur era emigrato con la famiglia in Algeria, dove aveva imparato i rudimenti della fisarmonica da Michel Costa, un pianista d’origine spagnola. Al rientro ad Aosta, nell’agosto 1941, si era ritrovato arruolato negli Alpini. Neanche il tempo di rimettere su la Fanfara del Battaglione Aosta, che, all’inizio del 1942, era stato spedito in Montenegro, dove, tra le altre cose, aveva formato una Cantoria. La fisarmonica gli aveva salvato la vita quando, dopo l’8 settembre 1943, era stato deportato dai tedeschi nella miniera di carbone di Dortmund. «Arrivai a pesare 38 chili.- ricordava- Per fortuna un giorno nel campo arrivò un Comandante che cercava qualcuno che gli insegnasse a suonare una fisarmonica che possedeva. Mi presentai, ma, dopo tante brutture, davanti a quella bellissima Horner bianca a 120 bassi rimasi come paralizzato. Finché, accennando con i bassi il ritmo di una marcia, mi sbloccai. Da quel momento ebbi tutta la minestra che volevo, e mi mandarono, addirittura, in tournée negli altri campi». Tisseur- GallianoIl rientro in Valle dopo la guerra fu caratterizzato dalla ripresa del lavoro alla Nazionale Cogne ma, anche, dell’attività musicale. Al Villair di Quart rimise su la Cantoria e la Banda e, nel 1950, aiutò don Gal a formare il Coro Monfaroma. Esperienze che, purtroppo, non durarono a lungo. I meccanismi che tengono insieme gli uomini non sono, d’altronde, perfetti come quelli dell’altra sua grande passione, gli orologi, che imparò a riparare nel 1951, durante il viaggio di nozze a Parigi. E’ seguito oltre mezzo secolo di musica condotto col sorriso sulle labbra e caratterizzato da un’intensa attività da ballo e con gruppi come Le Rossignol di Gressan, Corale CRAL Cogne, Les Sargaillon de Torgnon, Harmonie des Amis e, soprattutto, Groupe Folklorique Traditions Valdôtaines (per il quale ha composto alcuni dei suoi brani più conosciuti, come “Mon Petit Village”, “Poudzo Valdoten” e “Réveille-toi-Salasse”). Anni di note pieni di aneddoti e incontri (alcuni speciali, come quelli con Mike Bongiorno e Richard Galliano, uno dei migliori fisarmonicisti del mondo), che hanno finito per aggiungere un colorato filo di allegria all’impalpabile, e spesso grigia, trama della vita di migliaia di valdostani.TISSEUR Funerale settembre 2017 96_6743359584932112456_n

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