“Da altri mondi”, è il titolo della mostra che che il 10 novembre Fabio Cuffari Dialley ha inaugurato alla Tour de l’Archet di Morgex. E da un altro mondo, più precisamente dal Kansas, doveva arrivare (ma, alla fine, non è arrivato) uno dei tanti estimatori sparsi nel mondo che il quarantenne artista valdostano ha conquistato da quando dipinge coi pastelli.
I 15 quadri esposti concentrano, infatti, i risultati della ricerca con questa tecnica che ha permesso a Cuffari di realizzare dipinti iperealistici che catturano gli spettatori con la loro capacità di farli viaggiare verso luoghi e tempi lontanissimi o, forse, mai esistiti. Da quando, nel gennaio 2020, ne ha cominciato a pubblicare le foto sulle pagine Facebook ed Instagram “Fabio Cuffari painter” e nel sito http://www.fabiocuffari.com, sono, infatti, fioccate le richieste di corsi online e commissioni da Russia, Polonia ed appunto, Stati Uniti. Nel maggio 2022 tre suoi quadri sono stati, tra l’altro, esposti ad una collettiva di artisti italiani al Crowne Plaza di Muscat, in Oman.
«Tutto è iniziato il Natale 2019,- racconta Fabio- quando mia mamma mi ha regalato una confenzione di matite pastello. Non sapevo come si usassero, poi, studiando la tecnica e facendo dei corsi, è scattata la passione. L’effetto dei suoi colori molto vividi è simile alla pittura ad olio, ma, in realtà, è tutto pigmento a secco».
I primi frutti della passione sono stati i ritratti del padre (“Lumi”) e della madre (“La dama paziente”), pluripremiati in concorsi italiani e statunitensi.
Evidenziavano già i tratti dello stile che caratterizza i quadri in mostra a Morgex. «Sono ritratti legati al mio background letterario di storie di fantascienza e fantasy. Collocati in un tempo non ben definito, raccontano storie che stimolano la fantasia dell’osservatore a continuare a svilupparle. Sono, in ogni caso, connessi alla realtà che vivo. I modelli sono, infatti, parenti o amici, ma, in “Quando ascoltavamo”, lo sono diventati gli alberi dei boschi dietro casa mia a Charvensod, cui si rivolge il mio allievo Gabriel Cortese».
Ecco, quindi, che l’amico Joe Buccarano si muove con una fiaccola nell’oscurità di “Buio”. Mentre il fratello Luca, con indosso una pesante maglia d’acciaio, è alle prese col drago di “E venne il giorno” e la giovane Marie, nuda, evoca “L’ultimo peccato del Re”.
E se Andrea Cadio Cadioli, il suo compagno nel gruppo dei dARI (la band di cui è il bassista dal 2005), è il protagonista de “I segreti del Re Viaggiatore”, è lo stesso Fabio, con tanto di barba, ad essersi fatto un “selfie” iperealistico in “Da altri mondi“.

Nei tre quadri della sezione dei Santi, commissionati da Don Paolo Papone per sostituire quelli rovinati della cappella di Busseraillers, in Valtournenche, il pittore Elso Montrosset di Gressan è diventato San Grato (con la testa di Fabio in mano) e l’amico Daniele Gay Sant’Antonio Abate.
Tutti immersi in atmosfere cupe che fanno risaltare la luce che illumina soggetti minuziosamente dipinti, con una cura maniacale per i particolari. Luce che molto deve a modelli come Rembrandt e Caravaggio, riuscendo a creare patos ed emozione. La mostra organizzata da Associazione Artistico-Culturale Alfa e curata da Diego Faa, resterà aperta al pubblico fino al prossimo 8 gennaio 2023 e sarà visitabile, dal giovedì alla domenica, con orario 10-12 e 14-18.
