La vita è come un treno dalle fermate impreviste che finisce con un capolinea. Per lo scultore ponsammartinese Cristiano Nicoletta questo arrivò l’8 aprile 1989, ad appena cinquantatrè anni, per un tumore al cervello. Capolinea fisico, ma non artistico. A più di vent’anni dalla morte, infatti, la sua corsa riprende proprio da una ex stazione, quella di Hône, ristrutturata nell’Ostello “Auberge de la Gare”. Il 7 ottobre vi si è inaugurata la mostra “Spazio”, organizzata dalla locale Biblioteca Comunale e curata dall’artista brasiliana Nerita Oeiras, nella quale saranno in mostra ventidue sue opere caratterizzate da un astrattismo dalle essenziali forme geometriche.
“Nicoletta si autodefiniva uno scultore figurativo.- scrive la Oeiras nel catalogo- Ma le sculture sono figurative nel senso descrittivo del termine, perché col legno più che narrare descrive concetti utilizzando gli elementi primordiali della scultura: forma, spazio e superficie.» Rifacendosi al mondo delle idee di Platone, nelle opere esposte Nicoletta materializza, infatti, archetipi che si rifanno ad idee matematiche (“Volume e superfici”, “Torsione orizzontale“) o di valore (come in “Insieme /Deus absconditus” o “Movimento complementare /Ars Amandi”). Totalmente estraneo alla tipica produzione valdostana, Nicoletta vi si rifà a modelli alti come Constantin Brancusi ed Henry Moore (del quale condivideva la filosofia che “non è la figura che vive, ma la materia che vive attraverso la figura”).
«A causa del male che lo colpì- spiega la Oeiras- dovette cancellare una serie di personali in Germania, Austria e Svizzera che lo avrebbero lanciato. Purtroppo quasi contemporaneamente morì chi lo stava lanciando: Giuseppe Bertasso, titolare della Galleria “La Bussola” di Torino, la stessa di Salvador Dalì e Andy Warhol.» Importanti treni perduti, che la Oeiras e la figlia Daniela Nicoletta tenteranno di fargli riprendere. «Se lo scopre la galleria giusta- conclude, infatti, la Oeiras- può diventare l’ultimo dei grandi artisti italiani moderni, sullo stesso piano di quello che Lucio Fontana è stato per la pittura.» La mostra sarà aperta fino al 6 novembre: il sabato e la domenica dalle 15 alle 18 e dal lunedì al venerdì su appuntamento al numero 0125803540 della Biblioteca di Hône.