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CD NEWS (35) – “Passi” dei TINTA MA ROCK (2018)

Tinta Ma Rock DSCF0148.jpgE’ un disco visionario “Passi”, l’ultimo lavoro dei Tinta Ma Rock. Pieno di passione e variegate atmosfere musicali, ha come filo conduttore l’anelito al ritorno ad una vita a quote più normali. Nella quale si capisca “l’importanza di fermarsi un po’ a cercare anche il cielo in una stanza”, dove ci si possa abbandonare tra le braccia della notte sognando di essere su una luna gigante, dove si possano cantare canzoni libere (“ma tu perché non parli? Non è in silenzio che si fa la libertà”).Denis DSCF0121.jpgA fargli da biglietto da visita è stato il video di “Pensando a storie tristi”, girato da Gael Truc nella taverna-saloon di Carlo Gipsy Jeantet a Cretaz, in cui la diffidenza verso lo “straniero” Remy Boniface svanisce quando tira fuori l’organetto con cui contrappunta il canto di Denis Lanaro, che, nonostante l’allegra musica country, si chiede dove siano finiti il “sogno dentro me, il sole dentro me, l’emozione”.Tinta Ma Rock DSCF0179.jpgTinta Ma Rock cd IMG_9361.jpgIl quarantanovenne frontman della band di Cogne è l’autore della musica e di quasi tutti i testi degli undici pezzi, arrangiati insieme a Erik Val (basso e tamburo di Cogne), Cristian Lovison (batteria), Davide Gerard e Kevin Val (chitarra elettrica).

Fanno eccezione i testi di “Pensando a storie tristi”, che è di Giancarlo Ibba, e de “Il meticcio”, scritto da Erik Val. Quest’ultima è dedicata alla memoria di Albino Savin, guida alpina di Cogne che ha lanciato il settore delle cascate di ghiaccio. Alla realtà di Cogne è dedicata anche “Il treno di magnetite”, quello che trasportava il minerale dalle miniere di Cogne ad Acque Fredde, quello che Denis ed Erik, gli “indiani di Epinel”, da bambini assaltavano “con arco, frecce ed una candela per la dinamite”.Tinta Ma Rock DSCF0151Se la nostalgia di questi pezzi è resa dalla chitarra di Fabio Zanchi e dall’armonica di Denis, in altri brani sono l’organetto ed il violino di Remy Boniface o il sax di Vincent Boniface ad ampliare la varietà timbrica di un disco che raggiunge l’acme emotivo nella psichedelica “Tra le braccia della notte” impreziosita dagli evocativi vocalizzi di Livia Taruffi. Registrato al MeatBeat Studio di Sarre, il cd si avvale della grafica di Paolo Rey.Tinta Ma Rock DSCF0127.jpgTinta Ma Rock DSCF0081.jpg

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