Per il tour europeo di quest’anno il cinquantaquattrenne cantautore statunitense Greg Binns è partito il 23 maggio dal Clinton National Airport di Little Rock, in Arkansas, dove vive in una vecchia baita di tronchi immersa nel profondo delle montagne di Ouachita. E, grazie ai contatti con Max Arrigo, dopo una data in Svizzera, è approdato in Valle d’Aosta, dove il 26 maggio si è esibito all’Espace Populaire ed il 27 al Bistrot Ramet di Challand Saint Victor, presentando il suo ultimo album, registrato live al Legendary Ardent Studios di Memphis, nel Tennessee.
E’ bastato vederne l’imponente mole per capire il perché del suo nome di battaglia sia Big Papa Binns, ma la vera esperienza è stata l’ascolto del suo set di one man band. E’ stata una goduria vederlo destreggiarsi con maestria tra chitarra dobro, cassa, tambuello e piatti, mentre, con voce ancestrale, cantava il paludoso stompin blues messo a punto negli innumerevoli concerti che nell’ultimo decennio ha fatto nel Delta del Mississippi, suonando in festival, locali ma, anche, agli angoli delle strade.
Molto lo ha appreso dal grande CeDell Davis, l’ultimo dei Delta Blues Singers originali, ma ha suonato anche con gente come Duff McKagan (Guns and Roses), Mike McCready (Pearl Jam) e Jack Endino (Nirvana, Soundgarden, ecc.). Ha, addirittura, aperto un concerto del grande B.B.King. E questi, nel firmargli la chitarra, con le corde si è ferito ad un dito lasciandovi tracce del suo nobilissimo sangue.Grazie a Binns, per una sera, Aosta e Challand sono volate sulle rive del Delta del Mississippi, trasformandosi in bettole oscura di Clarksdale, la patria del Blues. Ad Aosta, poi, accanto a lui si sono mossi a loro agio anche musicisti valdostani amanti del genere: Lorenzo Tagliaferro, Pietro Panzarasa e, naturalmente, da Max Arrigo che i concerti ha aperto col batterista, compagno di Nandha, Roberto Tassone.