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MUSICA

Il Queer Pop de LA RAPPRESENTANTE DI LISTA spiegato da Dario Mangiaracina

«Davvero penso che è stato uno dei più bei concerti che abbiamo fatto». E’ sembrata sincera, nel dirlo, la cantante Veronica Lucchesi, al termine del concerto che il 2 luglio la sua band, La Rappresentante di Lista, ha fatto, per Musicastelle Outdoor, ai 1.670 metri di località Pierplan di Allein. Incantata dalla inconsueta location, ma anche dall’empatia stabilitasi col migliaio di spettatori che per raggiungerla avevano dovuto salire a piedi per quasi tre chilometri.

Tra questi ce n’era uno, Nicola Zanoni, che di chilometri ne aveva fatti ben 300, venendo appositamente da Savona. L’ho notato mentre riprendevo il video della loro canzone più bella, “Resistere”. Per il cappellino giallo, ma, soprattutto, per l’emozione particolare con cui stava vivendo il brano. Finché, quando i versi della canzone recitavano: “Padre, mi hai detto: “Proteggi tua madre”, ma chi rimane a proteggere me?…”, ha alzato il dito indicando Veronica, come per dire “è proprio così”. Poi, abbassato il capo, è scoppiato a piangere. Dopo qualche attimo è arrivata la figlia ad abbracciarlo, e per me i due piani emotivi, la canzone e la storia personale, si sono fusi ed esaltati, coinvolgendomi fino alle lacrime. Alla fine del concerto io e Nicola ci siamo ritrovati vicino ai LRDL, e mi ha raccontato di aver da poco perso il padre, per cui quello che canta il ritornello della canzone è giusto quello che sta provando a fare: “Voglio provare ad esistere / La mia natura è resistere /E non mi importa di perdere /Quello che mi serve adesso è vivere”.

«Avevamo questo ritornello “voglio tornare ad esistere”– mi aveva spiegato l’altro fondatore del gruppo,Dario Mangiaracina, prima del concerto- e nell’aprile 2020 per circa due mesi e mezzo abbiamo scritto strofe a getto continuo cercando tutti gli incastri possibili. Finché un giorno Veronica si è messa davanti al microfono e le ha lette tutte, come fosseroun fusso di coscienza. La chiamiamo la nostra preghiera laica». Ad un certo punto vi ripetono “No armi. No guerra. No violenza!”, per cui sembra scritta ieri. «In realtà quando l’abbiamo scritta non c’era ancora la guerra in Ucraina, ma le guerre in giro per il mondo non mancano mai. Avevamo voglia di tornare in qualche modo agli slogan che per un periodo ci erano sembrati robe vuote e senza senso. In realtà, anche se sono ragionamenti semplici, serve urlarli». Lo hanno ribadito urlando “Io non permetterò che qualcuno mi butti giù. Io sono questo corpo!” prima dell’esecuzione di “Questo Corpo”.

In una scaletta perfettamente calibrata e dal ritmo serrato c’è stato posto per una delle prime esecuzioni live di “Diva”, il singolo pubblicato il 17 giugno. «Quante dive ci sono oggi pomeriggio?– ha chiesto Veronica prima di attaccarla- Io ne vedo un bel pò». «Ragiona su quanto certi giudizi gratuiti possano ferire.– aveva spiegato Dario- Dobbiamo provare a farceli scivolare sopra, e il fatto di sentirsi divi e dive aiuta a starne fuori».

“Diva” è stata scritta durante i tre giorni di clausura in sala prove, con alcuni loro musicisti, da cui è uscita anche “Ciao Ciao”, il tormentone lanciato all’ultimo Festival di Sanremo, che ha lanciato definitivamente la band ad undici anni dalla formazione. «Avevamo voglia di privilegiare la ricerca musicale su tutto il resto, così abbiamo raccolto una serie di temi, refrain e sketch musicali che abbiamo, poi, assemblato in “Ciao ciao” e “Diva”. Non avendo un genere di riferimento, é sempre complicato dire che tipo di musica facciamo. Per cui, prendendo in prestito un termine dal dibattito sull’identità sessuale, amiamo parlare di “Queer pop”, che vuol dire andare oltre i confini, sempre più sfumati, dei generi. Continuando ad avere un “affaccio sul mainstream”, ma restando, comunque, una band con un forte carattere di indipendenza».

“Ciao Ciao” (ribattezzata da una bambina “alla prossima”) ha, ovviamente, chiuso in gloria un concerto memorabile, cui molto ha contribuito la bravura e simpatia di una formazione allargata che comprendeva Marta Cannuscio (flauto, percussioni elettroniche e cori), Enrico Lupi (tastiere e tromba), Erika Lucchesi (sassofono, chitarra acustica, percussioni e cori), Roberto Calabrese (batteria), Carmelo Drago (basso) e Roberto Cammarata (chitarra elettrica).

Marta Cannuscio

SCALETTA

1) La rappresentante di Lista

2) Intro/Alieno

3) VGGG (Very Good Glenn Gould)

4) Ti amo

5)Gloria

6) Guardateci

7) Giovane Femmina

8) Fragile

9)Questo corpo

10) Maledetta tenerezza

11) DIVA

12) Mai Mamma

13)Siamo ospito

14) Resistere

15) Ciao ciao

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