Con nove mesi di sonno, la marmotta dell’Alaska detiene il record di letargo, mentre le marmotte delle Alpi dormono “solo” sei mesi. Con un’eccezione: le marmotte sarrolein, che, dopo 1 anno, sono uscite dalla tana la sera del 18 maggio per la seconda edizione del Festival della Marmotta svoltosi alla Biblioteca di Sarre.L’idea è dell’Associazione Bagaudæ S.d.C. (Societoù de Contrebenda), costituita da Cesare Marguerettaz, Andrea Rolando e Fabiola Macripò per incentivare la creazione di opere (canzoni, poesie e storielle) in francoprovenzale o francese. «Secoli fa– spiegano- dal Ducato di Savoia, cioè dalla Valle, i nostri nonni partivano verso Parigi in cerca di elemosina, spesso accompagnati da una marmotta che ballava sulle loro comptines. E se ci toccasse ripartire? Alla Marmotte serve un nuovo repertorio accattivante! Lo spirito goliardico del gruppo si esprime già nella scelta del nome che si rifà ai briganti celtici che, nei primi quattro secoli dopo Cristo, si ribellarono alla pressione fiscale romana.»
Gli artisti valdostani “devoti alla causa della Marmotta” che hanno risposto quest’anno al loro appello sono stati: i Bazar Cafè (Marco Padrin, Roberto Biazzetti, Giovanni Navarra e Tonino Campiti), Marzia Pellissier de I Musicanti di Rêma, la poetessa Rouja Meynet, Le Ficellartse (Guido ed Elena Corniolo, Anna Paola Zavattaro e Raffaele Antoniotti), i 322 (tri tchou tchou), nei quali Rolando ha cantato e suonato con Remy Curtaz, e, naturalmente, i Laripiopion con Marguerettaz, Daniela Gavinelli, Edy Letey, Alexander Noussan ed Enzo Bologna. Con questi ultimi il veterano sarrolein, che nell’occasione ha festeggiato i 64 anni appena compiuti, ha eseguito un “Richiamo di accompagnatori di marmotte” raccolto in Borgogna.
Nella conduzione della serata si è distinto, per verve ed ironia, Andrea Rolando che è stato protagonista di divertenti sketch, ricordando, tra l’altro, a modo suo l’anniversario del passaggio delle Alpi di Annibale, avvenuto nel 218 a.C. (anche se gli storici hanno recentemente messo in dubbio sia passato dalla Valle d’Aosta attraverso il Gran San Bernardo).
La serata si è conclusa con tutti gli artisti sul palco a cantare il “Marmott’inno” appositamente composto da Marguerettaz. «La marmotta è il nostro modello- ha scherzato- come lei vorremmo dormire per 6-8 mesi e fischiare come si deve senza mettersi le dita in bocca.»
