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ERMAL META presenta il suo primo romanzo a Saint-Vincent

L’ingegnere Biagio, padre del suo manager nonché giudice severo ed attendibile, dopo aver letto il suo romanzo “Domani e per sempre”, gli ha fatto i complimenti, aggiungendo: «lascia perdere la musica». Complimento sibillino, e, in ogni caso, inattuabile, visto che l’autore del romanzo è Ermal Meta, cantautore di successo, che nel 2018, in coppia con Fabrizio Moro, ha addirittura vinto il Festival di Sanremo con il brano “Non mi avete fatto niente”. Ma complimenti sono arrivati anche da Daria Bignardi e dalla superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana Liliana Segre.

Per non parlare del giornalista de La Stampa Gabriele Ferraris che con il cantautore ha dialogato la sera del 25 settembre, nel corso della presentazione al Grand Hotel Billia di Saint-Vincent.

«Un libro non fa di me uno scrittore.– si è schermito Meta- Credo nel potere dell’esperienza che ancora non ho, anche perché in campo musicale, in genere, per i primi 10 anni ad un musicista non lo calcola nessuno. Cero è che ho molte storie che mi svolazzano in testa».

Era stato così anche per “Domani e per sempre”, che dopo lunga incubazione, dovuta agli impegni musicali, ha scritto grazie al primo lockdown. «Ho iniziato a metterlo giù nell’aprile 2020. In quel silenzio totale, non me la sentivo di mettermi a suonare, ma avevo comunque bisogno di scrivere.– ha confessato- Così una notte che non riuscivo a prendere sonno ho cominciato a scrivere. All’inizio è stata dura perché sono abituato a comporre canzoni, dunque a sintetizzare. Poi qualcosa si è sbloccato, ed è stato un viaggio incredibile. Per un anno e mezzo qualunque cosa stessi facendo, anche quando ho partecipato al Festival di Sanremo 2021, ci pensavo. La storia è rimasta agganciata con le unghie dietro la mia schiena. Come non mi è mai successo per nessuna canzone».

“Domani e per sempre”, che non è un romanzo autobiografico, nelle sue oltre 500 pagine racconta la storia di Kajan. La vicenda parte quando, nel 1943, durante l’occupazione nazista dell’Albania, ha 7 anni e vive con il nonno Betim, mentre i genitori, partigiani, sono riparati sui monti per combattere i tedeschi. Ad un certo punto viene in contatto con Cornelius, un soldato tedesco disertore, che il nonno accoglie in casa. Tra i due nasce, così, un forte legame cementato dall’amore per la musica, che il tedesco che è un pianista, inculcherà in Kajan. Diventato dopo la guerra un pianista, si recherà ad un concorso a Berlino in rappresentanza dell’Albania. La vita del protagonista sembra a questo punto andare verso un futuro radioso, ma nell’Albania dominata dalla dittatura comunista e nell’Europa spaccata in due dalla guerra fredda, niente è come sembra. Il tutto inserito in una cornice storica meticolosamente ricostruita («sono nerd fin dalla più tenera età», ha confessato Ermal), che ha fatto sì che Ferraris lo abbia etichettato come romanzo storico.

Entrato nella classifica dei titoli più venduti in Italia, del libro sta per uscire la versione albanese e si preannunciano quelle in tedesco, francese e spagnolo.I diritti cinematografici del libro sono, inoltre, già stati opzionati da Palomar per la realizzazione di una fiction televisiva.

La presentazione del cantautore di origine albanese si è, inevitabilmente, conclusa, con un mini live acustico in cui, oltre a suoi brani (“Piccola anima”, “Un pezzo di cielo in più” e “Un milione di cose da dirti”) ha interpretato emozionanti versioni di “Amara terra mia”, “Caruso” e “Hallelujah”.

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