Se è vero, com’è vero, che la bellezza è effimera, la sfilata di abiti “Freak’N’Chic” che si è tenuta la sera dell’11 dicembre al Rock’n’roll di Saint-Christophe(AO) non poteva che essere, com’è stata, bellissima.
Le creazioni della stilista Cristina “Sty” D’Allocco si caratterizzano, infatti, per i materiali di riciclo con cui sono fatti, per le fogge ed i colori, ma, soprattutto, perché, per la difficoltà ad essere indossati nella vita di tutti i giorni, vivono il tempo di una sfilata.
«Più che vestiti, i miei sono quadri che si indossano.- ammette Sty- Molto vicini, come filosofia, ai “mandala” dei Buddhisti: confezionarli è uno sbattimento senza fine, ma la loro funzione si esaurisce con la sfilata. Curiosamente sono tutto il contrario dei tatuaggi che, invece, sono per sempre.»
Cristina è, infatti, meglio conosciuta ad Aosta come Sty Tattoo You, per via dell’omonimo negozio di tatuaggi e piercing che gestisce, ad Aosta, in Passaggio Foillez.
«Anni fa, dopo aver visto un vestito di plastica trasparente, mi è venuta l’idea di confezionarli con materiali poveri, che la gente tende a buttare, che termosaldo.»
Assemblando, in questo modo, sacchi dell’immondizia, tende delle docce, pluriball (l’imballo ammortizzante), bicchierini di plastica e fumetti sono nati i venti vestiti che hanno sfilato per la quinta edizione di “Freak’N’Chic”, che è stata presentata dal cantautore Francesco-C ed accompagnata dal djset di Federico Malandrino e dei MoBros.
Una novità sono state le acconciature create dall’hair stylist Valeria Di Francesco, del negozio “Grease”, per i capelli delle 20 modelle.
Tutte ragazze della porta accanto (tranne Ian Cieri), di età variabile tra i 9 ed i 38 anni, che per una sera hanno vissuto il loro momento “sbrilluccicante”.
«Si è trattato di un evento mondano, credo simpatico, che ha interessato anche chi non è patito di moda.- conclude Sty- Anche perché, come gli anni scorsi, i vestiti sono stati messi all’asta ed i fondi raccolti, 1900 euro, sono stati destinati a favore dell’Associazione Valdostana Autismo. E questa sì che è una cosa che resta.»
LE FOTO DEI VESTITI SONO DI SINYUS FOTOGRAFIA