Luigi Fosson, in arte Luis de Jyaryot, è il più grande cantautore valdostano in lingua franco-provenzale.
Nato nel 1948, nel 1978 ha pubblicato l’album “La Noëla Tradixon (La nuova Tradizione)” in cui ha raccolto sue composizioni che parlavano di temi d’attualità in lingua arpitana.
“Con questo titolo- ha spiegato- volevo dire che si poteva parlare in lingua valdostana di temi attuali come l’amore, la società, il modo di stare con gli amici, la terra, i vecchi. Ho un fortissimo legame con le mie radici, anche se so che queste radici hanno soffocato molte cose. Perché è molto più comodo essere i primi della classe in un ambiente piccolo, che confrontarsi con un ambiente esterno di cui si ha paura».
Tra le canzoni dell’album, accomunate da un fondo di struggente nostalgia, emergevano la profetica ”Trent’an d’otonomie (Trent’anni di autonomia)” e “Lo meis de may (Il mese di maggio)”.
Ecco la traduzione in italiano del testo di quest’ultima.
IL MESE DI MAGGIO
L’inverno era passato, era già il mese di maggio
La neve completamente disciolta ed i prati già verdi
Tutti i larici e i fiori cambiavano colore
Io partii un mattino, un mattino un po’ grigio,
Andai a prenderti per portarti con me
Per farti conoscere la mia valle, per insegnarti la mia lingua
Farti amare la mia gente, per non abbandonarla più.
Il mio paese è completamente diverso
Da quei paesaggi che tu conosci
Qui ci sono i fiori, il ghiacciaio, c’è il verde
La gente si ama e si parla di più
Qui che altrove
Un anno era passato, era di nuovo il mese di maggio
Tu, nei prati verdi, raccoglievi fiori
Parlavi il patois, ancora un po’ balbettando
Come i bimbi che sono nati ad Ayas
LO MES DE MAI
L’evér l’éra passà l’éra djan lo mé ‘è mai
La néi totta fondouà è li pra djan ‘n tso vert
Totte ‘i bréngue è li fiour i tchandjavon coloù
Iò siu modà un matin, un matin un tso grich
seu ala-te prénde té pè ména-te avòi mé
Pè mohtra-te ‘a mià val pè mohtra-te ‘o prèdjà
Fa-te anmà li mie djèn pè jamé li quéttà
Lo miò pais l’ét teut défèramèn
Que tsi paézadjo què te cognéch teu
Tsé y ét li fiour la rouja y ét lo vert
Li djèn i s’anmon
I sè prèdjon dè pieuch
Tsè què défèramèn
Eun an l’éra passà l’éra tourna ‘o mé ‘è mai
Te vià pè li pra vert teu couéyave dè fiour
Te prèdjavè ‘o patou é ‘ncò ‘n tso lo brequionèn
Comme li barbijòt qui son nachù èn Ayas
Grazie per l’interesse al mio blog. E’ reciproco
dove posso trovare il testo en patoué?
Ho messo il testo in patois nel mio post.
Certo che debba essere un siciliano a mettere per la prima volta sul web il testo in patois di una canzone composta 37 anni fa è proprio da Guinness dei primati
Ciao
Finalmente ho potuto riascoltare grazie al suo blog Lo meis de May del grande Luis de Jyaryot. riascoltarla è sempre una bella emozione.
grazie.
12 febbraio 2012
Delio Donzel
Grazie Delio. Anche il filmato è mio ed è stato girato in occasione dei 90 anni del pittore Francesco Nex. come ho già scritto in un commento: il fatto che sia stato un siciliano a mettere per la prima volta sul web il testo ed il video di una canzone composta 37 anni fa è proprio da Guinness dei primati
Vero, è proprio da Guinnes dei primati, doppiamente grazie, anche perchè è un documento che ha un significativo valore storico ed artistico, tenuto conto anche della ricorrenza dei 90 anni del pittore Francesco Nex.Bello e raro vedere insieme due personaggi così rappresentativi della realtà valdostana, grazie alla passione per la musica e l’arte del “Siciliano” Gaetano Lo Presti.
complimenti ancora
cordiali saluti.
Delio Donzel
ma quanto ti dobbiamo tutti noi che abbiamo fatto e facciamo musica in vda!
la nostra memoria affidata ad un siculo: per fortuna che c’è
C’è un proverbio siciliano che recita “bisogna masticari feli si voi doppu agghiuttiri lu meli (bisogna saper masticare fiele se dopo si vuol godere il miele)”. Luis, tu sai a che fiele mi riferisco, ma il miele delle tue parole è impagabile. GRAZIE!!!
La prima volta che ho sentito questa canzone è stato in un ristorante molti anni addietro cantata da Maura Susanna. Mi è piaciuta subito soprattutto per la dolcezza della sua musica. Grazie di avermela fatta risentire