Terremoto in Abruzzo, cominciano ad emergere le prime responsabilità. E l’accusato numero uno è lui, il SISMA: ha sorpreso tutti nel sonno, senza preavviso, nell’era della comunicazione globale, quando nessuno fa più uno sternuto senza anticiparlo con un video su Youtube o almeno con due righe su Twitter. Secondo il responsabile della Protezione civile BERTOLASO, lo sciame sismico che da due mesi interessava l’Abruzzo e le emissioni di radon segnalate dal laboratorio del Gran Sasso non bastavano per parlare di catastrofe annunciata: «E un sisma, in uno dei paesi più industrializzati del mondo, crede di farsi prendere sul serio annunciandosi con tremolii e nuvolette di gas? Gli costava tanto mandare un sms?» A dire la verità, nei giorni scorsi la polizia abruzzese fa aveva intercettato un’inquietante telefonata tra la faglia appenninica e quella adriatica: «Sono sconvolta da sommovimenti profondi, mi sa che nella notte fra domenica e lunedì provocherò un terremoto a l’Aquila. Spero di non fare troppi danni», diceva una zolla, e l’altra: «Non preoccuparti, è zona notoriamente sismica, gli edifici saranno stati messi in sicurezza da un pezzo.»