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Cantautori Televisione

Stop alla messa in onda de “Il paradiso non è quì”, cantata da Ron al Premio Mogol 2011, da parte della vedova Battisti

In attesa che la sera del 23 giugno venga messa in onda su Rai1 la registrazione della serata finale del Premio Mogol tenutasi al Teatro Romano di Aosta il 14 giugno, scoppia un caso su ‘Il paradiso non e’ qui‘, l’inedito di Lucio Battisti che ad Aosta è stato interpretato magistralmente da Ron con Beppe Barbera al piano. La vedova di Lucio Battisti, Grazia Letizia Veronese, ha chiesto, infatti, alla Rai di non trasmettere quello spezzone.

E’ l’ennesima azione protezionistica nei confronti dell’immagine e dell’opera del marito che la signora Veronese porta avanti, e che ha, finora, portato al blocco di iniziative, cover e pubblicazioni di CD e DVD. «Per legge dobbiamo attenerci alla volonta’ degli eredi di Lucio Battisti– spiega il capostruttura di Rai1 Michele Bovi- Se dalla famiglia non arrivera’ l’autorizzazione a mandarla in onda taglieremo la parte in cui Ron canta “Il paradiso non e’ qui”.»

 Indispettita la reazione di Giulio Mogol Rapetti che della canzone aveva scritto il testo alla fine degli anni Settanta. «Quel brano – racconta Mogol – doveva far parte dell’album ‘Una giornata uggiosa’, l’ultimo che abbiamo fatto insieme. Poi ne rimase fuori e non se ne fece piu’ nulla. Battisti l’aveva cantata in un provino che circola liberamente su Internet.Non capisco questa idea di soffocare una canzone che se non e’ un successo non e’ niente. Ho gia’ deciso che, se mai sara’ possibile pubblicarla, devolverò tutti i proventi in beneficienza. Se la signora Battisti accetta, regaliamo una canzone meravigliosa agli italiani.»                                                                        

12 commenti

    1. Il genio artistico è prima di tutto senso della misura e dell’equilibrio. Considero Lucio Battisti un genio che questo senso ha dimostrato ai massimi livelli con la sua musica e la sua vita. Indubbiamente se non ha pubblicato “Il paradiso non è qui” è perchè non la reputava all’altezza di altre sue canzoni. Probabilmente la stanchezza del rapporto umano con Mogol cominciava a riflettersi anche nella loro produzione. Posso concordare sull’aggettivo mediocre se si riferisce allo standard di Battisti, per il livello attuale rischia di diventare un capolavoro. Mettici pure che si tratta di un provino con tutte le incertezze del caso, e che Battisti era anche un genio dell’arrangiamento. Sul valore del testo tieni conto del rapporto con l’atmosfera della musica che fa sì che non si possa tanto estrapolarlo per giudicarlo. Indubbiamente, però, anche qui, rispetto allo standard dell’epoca di Mogol, siamo nella mediocrità. Detto questo, l’interpretazione di Ron è la più calzante e plausibile che abbia sentito e non è giusto, secondo me, non dare la possibilità ad un motivo di trovare qualcuno che lo sappia far volare. Com’è successo, per esempio, con “(Juast a) Gigolò” fin quando non è capitata tra le mani di Thelonious Monk. Sono state altre le cadute di stile del Premo Mogol di quest’anno

      1. Più che di genio bisognerebbe parlare di ingegno. Per l’ennesima volta, tutto ruota intorno al business e c’è una larga fetta di popolo bue meno bue del previsto che ne ha piene le tasche di mogol, battisti e manifestazioni forse utili alla visibilità ma dai contenuti morti e sepolti. largo ai giovani per cortesia, basta con queste cariatidi.

      2. In latino IN GENIUM deriva sempre da GENIUM, inteso come naturale potenza di intendere ed inventare dello spirito umano. Disquisizioni a parte, penso che siamo d’accordo che non è BAttisti in discussione, bensì lo sfruttamento commerciale della sua memoria che anche sua moglie con queste iniziative combatte. Sul largo ai giovani ci andrei piano, perchè il panorama attuale dimostra che spesso è meglio una “cariatide ingegnosa” che un suo replicante giovane imposto dal suddetto mercato per logiche commerciali

  1. Per la verità intendevo la parola ingegno nell’accezione negativa. Le opinioni altrui sono rispettabili, ma prima intendiamoci, “latinismi” a parte, cosa si intende in soldoni quando si pronuncia la parola “GENIO”. E’ una parola che subisce violenza quotidiana, dal mio punto di vista…quasi sempre dicesi “GENIO” chi trasmette “quanti” di emotività condivisi e condivisibili. Ma è solo l’emozione che certifica la genialità? L’emozione è un fatto personale, se è un fatto personale è relativo, se è relativo va contestualizzato, nello spazio e nel tempo.. ergo, se c’è un “limite di velocità” con tanto di cartello, andrei piano a definire “genio” un artista che emoziona e basta. Bisogna essere anche critici sul proprio metodo di valutazione. Niente contro di Lei, Sig. Lo presti, sono solo riflessioni. Grazie di esistere, anyway, senza il Suo contributo la Valle d’Aosta sarebbe mooooolto meno informata. E consapevole.

    1. Rimango della mia convinzione che Battisti sia stato un genio. Anche se faceva canzoni e non sinfonie.
      Il fatto, su cui siamo d’accordo, che trasmettesse emozioni lo conferma, perchè in tal misura non è affatto di tutti i giorni e di tutti i musicisti.
      La nostra discussione conferma, comunque, quanto sosteneva Ennio Flaiano: “il peggio che può capitare ad un genio è di essere compreso”.
      Piacere d averla conosciuta anche se virtualmente Lupo Alberto

      1. Se cita Flaiano mi arrendo! Mette in causa un GENIO OGGETTIVO. E quindi mi inchino. E taccio. perchè sono totalmente d’accordo con Flaiano ( e quindi con Lei). Vede, in questo caso si concilia emozione con intelletto “et substantiam”. Questa frase vale di più di qualsiasi trattato sull’argomento in oggetto.
        Piacere tutto mio. Continuerò a seguirla con molto interesse.

  2. Ciao, mi avevano detto che la registrazione del Premio mogol sarebbe andata in onda sabato scorso (il 25 giugno) ma ancora nulla…

    Qualcuno conosce la data?

    Grazie, Marcella – Aosta

    1. Alle 12.43 di oggi, martedì 28 giugno, l’assessore Laurent Vierin, che ha patrocinato il Premio, a questa domanda ha risposto: “non abbiamo ancora notizie dalla Rai..
      Aspettiamo”

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