Luiz Floriano Bonfá, nato a Rio de Janeiro il 17 ottobre 1922, è tornato alla ribalta nel 2011 quando il cantautore belga Gotye fece “copia incolla” con la sua “Seville” per costruire l’hit “Somebody that I used to know”.
L’”oscuro compositore brasiliano”, come lo definirono i giornali quando il misfatto si scoprì, è stato, in realtà, tra gli inventori della Bossa Nova, la “nuova tendenza” (questa la traduzione letterale) che, fondendo samba e jazz, si affermò il Brasile sul finire degli anni Cinquanta.
Decisivo, per farla conoscere a livello mondiale, fu, nel 1959, il film “Orfeo Negro” del francese Marcel Camus che nella sua bellissima colonna sonora potè contare su capolavori di Antonio Carlos Jobim (la stupenda “A Felicidade”) e, appunto, di Bonfà, che contribuì con l’allegra “Samba de Orfeo” e “Manhã de carnaval”.
Quest’ultima fu inizialmente rifiutata da Camus, ma Bonfà fu abile a convincerlo a ripensarci, al punto che divenne il tema principale del film ricorrendo più volte: cantata dal solo Orfeo (che nel film è un giovane tranviere di Rio de Janeiro che ama cantare e suonare la chitarra) o in duetto con Euridice (una bellissima ragazza, arrivata a Rio alla vigilia del Carnevale per sfuggire ad un uomo misterioso, di cui Orfeo si innamora).
La voce femminile che la cantava nel film era quella di Elizeth Moreira Cardoso che è considerata la pioniera della Bossa Nova con il disco Canção do amor demais del 1958, che vantava canzoni di Jobim e Vinicius De Moraes e, alla chitarra, la caratteristica “batida” di Joao Gilberto. E’, tra l’altro, la stessa Elizete a interpretare, con Bonfà alla chitarra, “Manhã de carnaval” nel video di qualche anno dopo inserito nel post .
Il successo della canzone, in particolare nella versione inglese “A day in the life of fool”, ha fatto sì che ne siano state fatte centinaia di versioni (da Frank Sinatra a Joan Baez, da Tori Amos a Carly Simon), divenendo anche uno standard jazz (secondo “The Guinness Book of World Records” è tra i dieci standards più suonati nel mondo).
Il testo brasiliano di Antonio Maria riprende la voce dei ragazzini del paese che nel film sono convinti che è Orfeo, con l’armonia della sua musica, a far sorgere il sole. Ma, più in generale, la canzone parla della comparsa di un amore che, come il sorgere di un nuovo giorno, ci fa vedere la vita in modo più luminoso e colorato (“Il sole sorse e brillò in ogni colore“)
MANHA DE CARNAVAL (Mattina di Carnevale)
Manhã tão bonita manhã (Mattina che bella mattina)
de um dia feliz que chegou (di un giorno felice che arrivò)
O sonho seu surgiu e em cada cor brilhou (Il sole sorse e brillò in ogni colore)
Voltou o sonho então ao coração (e allora tornò il sogno al cuore)
Depois deste dia feliz (Dopo di questo giorno felice)
Não sei se outro dia haverá (non so se verrà un altro giorno)
É nossa manhã tão bela afinal (E’ la nostra mattina tanto bella in fondo)
Manhã de carnaval (Mattina di carnevale)
Canta o meu coração, a alegria voltou (Canta il mio cuore, l’allegria è tornata)
Tão feliz a manhã desse amor (tanto felice la mattina perché c’è l’amore)