Il successo ottenuto dalla rassegna “Aosta Blues & Soul Festival 2009” premia l’organizzatrice Aurora Carrara che ha saputo preparare un’equilibrata miscela di nomi noti (Brian Auger, Sarah Jane Morris, Ronnie Jones) e eccitanti scoperte. Tra queste ultime spiccano sicuramente i “Tishamingo”, uno dei migliori gruppi al mondo di “southern rock”, esibitisi allo Stadio Puchoz di Aosta il 4 luglio scorso. «Il southern rock e’ solo una definizione per indicare un mix di country blues e hard rock.– ha spiegato il chitarrista e cantante Cameron Williams nel corso di un informale dopoconcerto in un ristorante aostano– Per me è un modo di vivere che rispecchia il carattere tipico della gente del Sud degli Stati Uniti che è accogliente e concreta, di poche parole ma ben chiare. A tutti noi piace il Blues, che, però, come l’alcool che fa da “base” per la preparazione di qualsiasi cocktail, deve essere usato con cautela, altrimenti finisce per ubriacare subito. Per cui mescoliamo il Blues con altri generi tipici del nostro paese come il country, il rock’n roll, il funky e il jazz.».
Da ottimi “barman” i “Tishamingo” ad Aosta hanno, infatti, servito inebrianti cocktail musicali che sotto il
gusto forte di pezzi come il devastante “Get On Back” o il texas boogie “Bad News”, avevano il delicato retrogusto di una “Are we Rollin’?”. Tutti brani contenuti nel loro ultimo Cd “The Point”. «Dopo i primi due album– ha confidato l’altro chitarrista Jess Franklin– è stato con l’arrivo Chuck (Chuck Thomas, il bassista che con il batterista Richard Proctor e il tastierista Jason Fuller, completa la formazione: n.d.r.) che la band ha cominciato a girare veramente forte. Le canzoni di “The Point” rispecchiano proprio il nostro nuovo punto di vista. I testi parlano della vita di ognuno di noi, fatta di speranze e delusioni, mentre la musica è molto più rock, con un suono che, pur essendo classicamente “vintage”, non suona vecchio. Pensiamo che questa sia la direzione da seguire, altrimenti dopo gruppi come “Led Zeppelin” e “Allman Brothers” non ci sarebbe più lavoro per nessuno!» Conoscete qualche rocker italiano? «Stimiamo molto la bravura e la coerenza di gruppi come “Shanghai Noodle Factory” e “Guinea Pig”.» Come giudicate, infine, l’”Aosta Blues & Soul Festival”? «E’ stato organizzato in modo molto professionale e i valdostani si sono dimostrati gente cordialissima e ottimi ascoltatori.»
Ringrazio Stefano Reboli e Max Arrigo per il loro indispensabile aiuto nella realizzazione di questa intervista
Video di “Don’t do it”
Ciao, ottimo post.
Come ti dicevo tempo fa conosco i Tishamingo e mi piacciono molto, e soprattutto mi piace molto quello che dicono nell’intervista riguardo al blues e alla loro idea di Southern Rock.
Ciao…
Grazie.
Ad Aosta è il chitarrista Max Arrigo che mi ha fatto scoprire il “southern rock”.
Ha un gruppo, gli “Shanghai Noodle Factory”, di cui presto scriverò.
Ciao
Ottimo, li ho appena aggregati al mio MySpace e ho ascoltato i loro pezzi. Sembrano davvero in gamba , spero di avere l’occasione di vederli suonare dal vivo.
Ciao…