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Chitarristi & Bassisti MUSICA

Il quarto “GUITAR DAY” di Aosta

Per molti ragazzi di oggi “Guitar Hero” è, probabilmente, solo un asettico videogioco musicale di grande successo. Per quelli cresciuti negli anni d’oro del rock erano, invece, il sudore e sangue di un chitarrista capace, con il suo virtuosismo, di infiammare le folle. In questo senso l’artista che ha incarnato meglio il concetto di “eroe della chitarra” è Jimi Hendrix. In seguito il termine è stato sempre più inflazionato, soprattutto nell’ambito di generi come l’hard rock e l’heavy metal, ma di “guitar heroes” si può sicuramente parlare per i tre chitarristi che il 15 maggio sono stati protagonisti al teatro Giacosa di Aosta della quarta edizione del “Guitar Day”. Ad organizzarlo è l’associazione culturale “Arteintesta” che fa capo ad Alessandro Giorgetta e Luca Addario. Da anni Giorgetta, virtuoso dello strumento, tiene corsi di chitarra al C.C.S. Cogne di Aosta che hanno avuto Addario tra gli allievi, e attualmente è anche docente di chitarra rock-fusion presso la S.F.O.M. dell’Istituto Musicale. E’ stato proprio Giorgetta a creare nel 2006 il “Guitar Day” che ha sempre avuto in cartellone grandi nomi del chitarrismo italiano. Uno di questi è sicuramente Paolo Devecchi, che ha calcato per primo il palco del “Giacosa” con un recital di chitarra sola che ha alternato rivisitazioni di classici del jazz come “Someday my prince will come” a sue composizioni  Tra queste ultime “Zio Vanja’s Sketches”, legato  alla sua interpretazione teatrale del ruolo di Teleghin del dramma “Zio Vanja” di Anton Checov nella messa in scena di Gabriele Vacis. Oltre all’elettrica, ha usato una vasta collezione di chitarre acustiche (e un banjo) anche Emanuele Fizzotti, a lungo collaboratore di Cristiano De Andrè,  che con i suoi “Melody Makers” ha proposto un set di brani originali ed rivisitazioni di celebri brani rock come “Blue Suede Shoes” e “Little Wing”. Finale pirotecnico con l’omaggio al grande hard rock internazionale (Journey, Van Halen e Gary Moore) dei torinesi “Alphabeth City” del funambolo della chitarra Tony Scantamburlo.

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