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Danza MUSICA

Carolina y Donato alla “Fiesta del Tango” di ArteTango

Serve per trovare l’armonia interiore ma, anche, per la riabilitazione del morbo di Parkinson. Questa panacea a tanti mali non è un farmaco ma un ballo: il Tango. Così, almeno, è stato presentato in una tavola rotonda svoltasi il 21 giugno sorso nell’ambito del Festival “EtnoTango” di Torino. Basta, comunque, vedere ballare maestri come Carolina Del Rivero e Donato Juarez per capire come questo ballo, per il “suo evidente coinvolgimento multisensoriale e relazionale”, almeno per “l’esplorazione del Sé sulla via del piacere” possa sicuramente servire. Ne hanno avuto una conferma anche i partecipanti alla “Fiesta del Tango”svoltasi dal 25 al 27 giugno nei locali del CCS Cogne di Corso Battaglione. Tutti i pomeriggi Carolina y Donato vi hanno tenuto stage, per, poi, esibirsi la sera del 26 nel corso della Milonga di Gala. E per quelli che hanno avuto l’opportunità di vederli i due hanno sicuramente trasmesso “tutta la sensibilità, energia e passione che sono l’essenza del ballo”. Non è, d’altronde, un caso che facciano parte dello staff dei maestri del CITA (Congreso Internacional de Tango in Argentina), il più grande evento mondiale di Tango che si tiene ogni anno a Buenos Aires. Se la “Fiesta del Tango” ha mandato in sollucchero i “tangueri” valdostani, è stata un’occasione impedibile per entrare dalla porta principale nel mondo del ballo più sensuale del mondo anche per chi non lo balla. Prima di assistere all’esibizione di Carolina y Donato hanno, tra l’altro, potuto gustare  l’Asado, il piatto tipico argentino fatto con carne di manzo cotta per ore alla brace e condita con il “chimichurri”, miscela di spezie fresche con olio, aceto e limone. Per l’attivissima Associazione “Artetango” di Aosta che ha organizzato l’evento è, frattanto, arrivato il riconoscimento della Federazione Italiana Tango che, dopo una severa selezione, l’ha ammessa nell’elite delle associazioni di tango argentino italiane.

1 comment

  1. Momenti indimenticabili!
    Due ballerini eccezionali, ottimi anche nell’insegnamento, benchè molto giovani e due persone “speciali”, umanamente parlando. Ho potuto sperimentare, ospitandoli, la loro simpatia, semplicità e disponibilità.

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