Nell’arida realtà attuale solo sullo schermo c’è spazio per le favole. Così, mentre sul suo grande schermo (16 metri per 6,5) si realizzava il sogno di Félicie Le Bras del cartone animato “Ballerina“, domenica 12 marzo, con l’ultima proiezione delle 22.15, si è conclusa l’avventura dello storico Cinema Ideal di Verrès. Con quasi tutti i suoi 440 posti vuoti, come ormai accadeva da troppi anni.
«Nell’ultima stagione cinematografica, quella che va dal 1° settembre 2015 al 31 agosto 2016,– ha spiegato Ugo Chincheré, titolare della Dreamlight Cinemas e gestore della sala dal 1999- gli ingressi sono stati circa 21 mila, contro i 180mila circa delle altre strutture da noi gestite. Siamo, quindi, in perdita, nonostante il Comune, proprietario dell’immobile, ci sia venuto incontro togliendo il canone di locazione e coprendo una parte delle spese di gestione».
Per di più l’immobile, in cui è contenuta la sala rinnovata nel 1999, necessiterebbe di interventi radicali di ristrutturazione (nel tetto c’è, per esempio, amianto) con conseguenti costosi investimenti al momento difficilmente ipotizzabili.
A fronte di una petizione del Meetup Bassa Valle d’Aosta (circolo di iscritti e simpatizzanti del M5S) contro la sua chiusura, che ha raccolto oltre 1000 firme, il sindaco di Verrès Alessandro Giovenzi prospetta un suo utilizzo alternativo, anche se «sarebbe sicuramente più conveniente abbattere l’edificio e ricostruirlo ex novo».
Il cinema Ideal è stato costruito all’inizio degli anni Settanta, in Via della Stazione 1, all’imbocco della Val d’Ayas, in sostituzione del vicino Cine Sport che aveva iniziato l’attività nel 1947.
A costruirlo senza badare a spese fu Giuseppe “Pino” Bréan, “uomo elegante ed affabile- come lo ricorda Luciano Caveri- che ti accoglieva all’ingresso del cinema come se fosse stato il salotto di casa sua.”
Chiuso nei primi anni Novanta, fu riaperto dopo qualche anno grazie agli sforzi di verreziesi come Ezio Minuzzo e, nel 1999, affidato in gestione alla Dreamlight.