fbpx
C'era una volta Musica valdostana

C’ERA UNA VOLTA (48)- Il batterista geometra PIERO ZOCCA

Era una notizia che era nell’aria, perché da qualche mese era ricoverato in ospedale, ma la morte di PIERO ZOCCA ha destato egualmente grande emozione. Geometra in pensione (aveva condiviso lo studio con Franco Villeneuve, altro batterista geometra), aveva in seguito gestito un bar ed una edicola a Sarre.

Il fil rouge dei suoi settantadue anni di vita era, però, stata la musica, con una onorata carriera come batterista di musica da ballo.

Il veterano Carlo Enrietti ricorda di avere esordito con lui, nel 1967, con gli Hot Club. Il gruppo provava in un vecchio fienile di Gressan, ed il debutto, in una balera del ristorante Morena, non era stato dei migliori. <Avevo 16 anni quando iniziammo a suonare insieme. – racconta Enrietti- Nel fienile c’era un vecchio pianoforte verticale scordato con cui mi lanciai in un assolo su “E se domani” di Carlo Alberto Rossi. Alla fine Piero si alzò dalla batteria e venne a stringermi la mano, facendomi sentire confuso per quella prima attestazione di stima. Il debutto, poi, fu deludente: ero molto nervoso e sbagliai tutto quello che potevo sbagliare>.

Nuova Visione negli anni Settanta al CRAL Cogne

Gli anni musicali migliori Zocca li aveva passati coi Nuova Visione, gruppo molto attivo nelle sale da ballo valdostane tra la fine degli anni Sessanta e la metà anni Settanta. Con Tony Bellini (basso) aveva formato la coppia ritmica che sosteneva musicisti del calibro di Beppe Barbera (tastiere e chitarra), Mario Dal Monte (voce) e Sergio Cremaschi (tastiera).

<Diceva sempre ”non ho una gran tecnica ma punto sull’energia”. E, infatti, piantava di quelle sudate!!! – racconta Cremaschi- Aveva, comunque, preso lezioni da Luciano Tatina Bodria, per cui era una sicurezza. Con lui potevi tranquillamente fare i Capodanni , in cui devi saper suonare di tutto. Gli piaceva soprattutto il rock alla Deep Purple, ma amava anche i pezzi in cui poteva swingare, come “Save the last dance for me”>.

Celebre è rimasto un episodio successo negli anni 70, mentre suonava coi Nuova Visione in un palchetto a Fenis. <In un pezzo aveva voluto fare un finale ad effetto con una bellissima rullata che si sarebbe dovuta concludere con un colpo secco di piatti. Solo che la batteria era sotto una copertura di paglia molto bassa, per cui una delle bacchette gli rimase impigliata nel tetto. Dalle risate Mario cadde per terra>.

I RE-VISIONE

Dopo aver smesso a metà anni Settanta, Piero aveva ripreso a suonare nel 2007, quando il gruppo si era riformato col nome di RE-VISIONE. Dei membri originari erano rimasti solo lui, Cremaschi e Dal Monte. La formazione era stata, quindi, completata dai veterani Riccardo Cova (basso), Enzo Martello (chitarra ritmica), e, per un certo periodo, Simone Cremaschi. Con loro aveva suonato allo stadio Puchoz di Aosta in diverse edizioni delle rassegne History Rock ed Aosta Jam Rock.

<Era contentissimo di tornare a suonare. – ricorda Cremaschi- E, oltre a divertirsi lui, faceva molto divertire noi. Quando facevamo le prove era tutta una risata>.

Coi RE-VISIONE era pure tornato a suonare al Cral Cogne di Aosta, il locale dove negli anni Settanta animavano i pomeriggi danzanti. Nell’occasione si era chiesto: <Chissà se qualcuno di quei ragazzi verrà a sentirci anche questa volta?>.

Molti di quei ragazzi lo saluteranno, sicuramente, per l’ultima volta al funerale che si svolgerà venerdì alle 10.30 al Cimitero di Aosta.

2 commenti

  1. Grazie per questo splendido ricordo di Piero, rimarrà sempre nei nostri cuori con la sua allegria. Suo cognato.

  2. Apprendo solo ora della scomparsa di Piero. L’avevo conosciuto frequentando lo studio tecnico di Franco Villeneuve, nel periodo in cui io e Franco entrambi suonavamo insieme. Un carattere aperto, gioviale, un bravo musicista. Una preghiera.

Rispondi

%d