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C'era una volta Valle d'Aosta

C’ERA UNA VOLTA (42) – IL CAFE’ DU VELO di Aosta

1 Cafe du Velo 2014-09-23 19.44.07Il mondo girerà lo stesso, ma senza più il Café du Velò di Aosta. Quello che è stato riconosciuto come uno dei luoghi culto della movida cittadina, si è arreso il 20 maggio 2020 alle rigide regole di distanziamento sociale anti Covid. Lo ha fatto per non tradire lo spirito con cui il locale di Corso Lancieri era stato creato sette anni fa da René Cuignon, Giovanna La Pegna ed Andrea Bettega.

Come rassegnarsi, in particolare, alla fine del “carnaio troppo figo” che caratterizzava la tradizionale serata del venerdì. Ripartire da capo, con un personale ridotto, non ha alcun senso.- hanno scritto sulla pagina Facebook del locale- Non è nello spirito stesso di questo bar. Noi, con Voi, siamo stati l’aggregazione, quindi la scelta è venuta di conseguenza. Se la struttura stessa di questo posto deve essere messa in discussione, allora noi non ci stiamo.” Uno spirito che si respirava anche nella fantasiosa e mutevole veste: dal soffitto che cambiava ogni sei mesi ai muri firmati da sportivi ed artisti più o meno illustri. Per non parlare della porta “volante” del bagno. «Tutto è nato durante un aperitivo del venerdì,raccontava Renè- quando l’amico Martino Valle, infastidito dal continuo apri e chiudi, l’ha divelta e portata fuori del locale. Da allora è diventata una consuetudine del venerdì trasportarla sempre più lontano. Il record è stato quando in Ape è arrivata fino a Capo Nord.» 1 Bettega Andrea 2014-09-23 19.17.29

Tutte cose che facevano sì che più che un locale d’intrattenimento, per molti valdostani il Café du Velo fosse una filosofia, un modo di essere. Soprattutto per quelli dell’età di mezzo che, infatti, hanno vissuto la notizia come la traumatica fine di un’era («c’è chi mi ha telefonato piangendo», ha confessato Giovanna). 1 Cafè du Velo 2014-09-26 21.51.09Il coronavirus ha, in realtà. accelerato una decisione che era già da tempo nell’aria. Due mesi fa, in un video Facebook, la stessa Giovanna ventilava la possibilità che, se il lockdown si fosse prolungato per i comportamenti di chi non rispettava le regole, ci sarebbe stato chi non avrebbe più avuto un lavoro. Così, purtroppo, è stato per le otto persone che lavoravano nel locale.

https://www.facebook.com/cafeduveloaosta/videos/205313317355622/
Peccato, perché l
ei, Renè e Andrea avevano dimostrato sette anni fa di vedere lontano, sapendo, con Alice Chiantelassa, incarnare al meglio lo spirito dei tempi nel “locale senza nulla intorno”(definizione di Alessandro Mano) della periferia aostana. Una capacità visionaria che, vista la decisione presa, è drammaticamente inquietante per il futuro del commercio e della società valdostana.

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