Da una mia intervista dell’agosto 2006 a EMILIO GIANNELLI, il vignettista satirico di prima pagina del “Corriere della Sera”
…Lei ha detto che la satira “è una manipolazione della realtà per dimostrare, con il paradosso e l’ironia, una propria tesi”. Ma la realtà raccontata dai mass media non è già frutto di una manipolazione da parte del potere? «Infatti, oggi la difficoltà della satira è di riuscire ad andare comicamente avanti ad una realtà che molto spesso supera la fantasia. Si rischia, sempre più spesso, di credere di disegnare delle caricature, e, invece, ridursi a fare delle fotografie.» Ironizzare sugli altri ha, indubbiamente un prezzo da pagare. Quali sono, in genere, le reazioni alle sue vignette? «Vivendo a Siena, sono abbastanza riparato dagli strali di chi non ha gradito le vignette. So, per esempio, che non piaceva ai leghisti il fatto che disegnassi Bossi come un cane bizzoso ed infedele al suo padrone. Ma, come ho detto recentemente, quando mi hanno consegnato il Premio giornalistico Ischia: per la vitalità della satira è molto meglio che le lamentele siano superiori ai complimenti. Se, infatti, questi ultimi sono troppi vuol dire che la satira è sterile.»…