Il “Mountain Jam Festival”, la cui seconda edizione si è svolta il 26 e 27 giugno nella località Pré de Pascal della Val Veny, è, probabilmente, il festival rock più alto del mondo. Si svolge, infatti, ai 2000 metri di un’incantevole luogo ai piedi del massiccio del Monte Bianco. Un posto “da brividi” per le temperature che vi si possono raggiungere la notte (conviene, quindi, arrivarvi ben attrezzati), ma, anche, ideale per ricreare le “good vibrations” dei mitici raduni pop degli anni Sessanta.
In un periodo, inoltre, in cui si sente tanto parlare di musica di confine, il “MJF”, che si svolge ai confini con la Francia e a contatto con una superba natura, fa facilmente capire l’artificiosità dei confini, favorendo l’incontro tra artisti e pubblico all’insegna della libertà e della sperimentazione. Rispecchiano questa filosofia i variegati generi dei gruppi musicali invitati quest’anno. Si è, infatti, iniziato venerdì 26 giugno, con il post-rock dei milanesi “Taras Bul’ba”, il rock d’autore di Francesco-C, il folk
danzereccio e di contenuto de “L’Orage” (formazione che fa capo ad Alberto Visconti e Remy Boniface) e la jam band valdostana “The Fuszion”. Performance tutte che, a causa delle avverse condizioni atmosferiche, si sono svolte all’interno dell’accogliente ristorante “Pré de Pascal”. Sabato 27 giugno è, invece, toccato all’evocativa musica strumentale de “I Treni all’Alba”,
al southern rock degli “Shanghai Noodle Factory”, alla canzone d’autore di Matteo Castellano ed al jazz manouche dei francesi “Tiefatch”. Durante i due giorni c’è, poi, stato spazio anche per la musica di dj Spin & dj Bibi dei “New Generation Groove”. Il Festival è organizzato dall’associazione culturale “Raffinerie Risonanze” che fa capo al cantautore Alberto Visconti, al documentarista Davide Boretttaz ed a Matteo Bavastro che ne è il direttore artistico. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito: www.myspace.com/mountainjam2009.