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Arte

ARTE (15) Il fiabesco spettacolo d’arte varia di PAOLO FRESU

Si chiama Paolo Fresu come il celebre trombettista jazz sardo, ma è astigiano (anche se il padre è di Ittireddu, vicino a Ozieri) e di mestiere fa il pittore e  lo scultore. «Fin da bambino sono stato un disegnatore molto prolifico.- spiega- Durante la gavetta ho accettato qualsiasi tipo di lavoro mi permettesse di disegnare, per cui ho finito per disegnare anche oggetti, giocattoli e costumi e scenografie per il teatro. Spinto dalla grande curiosità di conoscere quante più realtà mi potessero stimolare. Nei quadri per un certo tempo ho fatto cose un po’ astratte alla Francis Bacon, finché ho capito che la mia dimensione era il racconto.» E’ nato, così, il mondo ironicamente fiabesco della pittura di Fresu, che mette teatralmente in scena uno spettacolo d’arte varia fatto di beffarde maschere che sotto l’apparente allegria mostrano i vizi e le contraddizioni della società moderna. Lo stesso mondo che caratterizza i quadri esposti fino a sabato 28 novembre presso la galleria “Botteguccia d’Arte” di Aosta. «La spinta verso questa dimensione fiabesca me l’ha data Emanuele Luzzati. Più che raccontare, il mio è un modo di suggerire, in modo che chi si avvicina ai miei personaggi la storia se la racconti come vuole. Anche perché ho sempre presente le parole dell’amico Paolo Conte: e, cioè, che in ogni espressione d’arte c’è un tot di magia che non bisogna mai svelare, in modo che chiunque possa avvicinarsi a modo suo. Nei miei quadri non c’è mai la parola fine, perché la fine potrebbe essere un possibile inizio.» Oltre che con Conte, Fresu ha rapporti di amicizia e collaborazione con un altro grande astigiano: Giorgio Faletti. «Ho illustrato il suo libro di racconti “Pochi inutili nascondigli” e da anni stiamo lavorando ad una fiaba, “La piuma”, i cui protagonisti sono i personaggi del mio mondo: dai vescovi senza fede alle donne senza pudore, dai re senza regno ai guerrieri senza vittorie. Secondo Giorgio è il senso di sconfitta che emanano che li fa amare, perché come in tutte le guerre non c’è mai un vincitore. Per ciascuno di loro Faletti ha scritto anche una canzone, per cui con il libro illustrato sarà pubblicato un Cd, e il tutto sfocerà, probabilmente, in un musical. I miei personaggi torneranno, così, nella loro sede naturale: il teatro. Perché, anche quando lo si vuole demistificare, si finisce per fare sempre del teatro

1 comment

  1. Un paio di anni fa ho visto un dipinto di Fresu, mi è piaciuto e l’ho comprato. Avrò fatto anche un buon investimento ?

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