A GIANNI di Bruno Fracasso
E nel tempo
non si trasferiranno più le rondini
calcheranno le scene
i ricordi dei tuoi passi
che non si fermano nel suolo
e non lasciano tracce
Ma le tue tracce
quelle profonde e intense
sono già state lasciate
e mi sfugge da quanto
perché non ti ha guidato il tempo
né ti ha inseguito il segno
Ho verniciato i miei occhi
di una vernice trasparente
ed ho ricalcato le scene
per rivedere passi
e piccole deviazioni
nascoste tra le tracce
C’è un solo segno
perennemente positivo
nei tuoi brevi calcoli
e con la matita tracci cerchi
da seguire con entusiasmo
e passione
Mi mancheranno le tue pagine
mi mancherà quel cielo
che solo il tempo riempie
e che teme solo il nulla
mi mancheranno i sogni
disegnati a matita
Ecco, sì, guardare il suo sorriso e quel suo sguardo arguto, così arguto da diventarne enigmatico. E ricordarlo così.
Giuste le tue osservazioni Katy, aggiungerei il fatto che Gianni era uno dei pochi che in Valle che continuava a tenere la testa alta