
Dopo la merda in esposizione (nel 1961 i barattoli di quella di Piero Manzoni furono venduti a peso d’oro), arriva adesso la spazzatura in tournée. E’, infatti, partito il 12 novembre dal Teatro Giacosa di Aosta lo “SpazzaTour” dei “dARI”, il gruppo formato dal vercellese Daniel “Fasa” Fasano (batteria) e dai valdostani Fabio “Fab” Cuffari (basso), Andrea “Cadio” Cadioli (tastiere) e Dario “Dari” Pirovano.
«E’ un titolo che suona bene, ma con cui, nello stesso tempo, lanciamo un messaggio.-spiega il cantante- Così come una band come la nostra è musicalmente considerate “spazzatura”, esistono molte realtà che, essendo diverse, vengono scartate perché non le si vuole considerare. Il messaggio che vorremmo lanciare è di cercare di ascoltarle, non rimuovendole a priori. Anche perché nella società di oggi nella spazzatura ci finisce anche la coscienza sociale, con i conseguenti fatti di cronaca che sappiamo.»

A sentire parlare Dario sembra sia passato un secolo dalla spensierata band che con l’Emotronik di “Sottovuoto generazionale” aveva scatenato orde di adolescenti che avevano proiettato il cd nelle zone alte delle Hit Parade. Per non parlare dei video, dei passaggi televisivi, dei premi, della biografia pubblicata da Sperling & Kupfer.
Tutto questo è invece successo in appena due anni. Con, a far da fil rouge, le pazzie che le fans continuano a fare per loro. Come la quattordicenne rodigina scappata di casa quest’estate per venirli a trovare in Valle. «Continuano i pellegrinaggi a casa di mia madre.- racconta Dari- C’è poi chi si è fatta tatuare i nostri nomi e chi la frase di una canzone. Molte sono venute ad Aosta, anche perché alcune seguono tutte le date del tour. In Valle, invece, non c’è un nostro fan club. Ma si sa che “nemo propheta in patria”, penso, comunque, che i valdostani supportino a modo loro il nostro progetto.»

Sul palco del “Giacosa” i dARI hanno presentato i pezzi che li hanno fatto conoscere (da “Wale” a “Tutto regolare”, da “Non pensavo” a “Cercasi AAAmore”) e il cd “In Testa”, pubblicato a giugno, che si caratterizza per un “elettroclash” che oscilla tra una dimensione elettronica “ballereccia” ed una più pop-rock. «I teatri in cui ci esibiremo in questa tournée hanno una dimensione più intima rispetto al club o alle piazze estive cui siamo abituati. Abbiamo, però, deciso di non riarrangiare i pezzi in maniera più classica. Anzi, accentueremo il lato tecnologico con uno spettacolo multimediale che alle canzoni abbina video e installazioni e luci particolari.»
Non è la prima volta che i “dARI” tornano ad Aosta per un concerto importante (ricordiamo il Capodanno 2009 e l’inaugurazione della Cittadella), l’inserimento nella “Saison Culturelle” ha, però, dato all’esibizione un sapore particolare. «E’ molto bello aprire ad Aosta il nostro tour. Ed è la prima volta che suono sul palco del Giacosa da protagonista, perchè in precedenza ci avevo fatto solo le selezioni del C.E.T. di Mogol.» Cosa succederà quando, il prossimo anno, lo “SpazzaTour” toccherà Napoli? «Penso che dovremo spiegare bene che ogni riferimento è del tutto casuale.»

SCALETTA
1) Da me
2) Per piacere
3) Tutto regolare
4) Hey Giò
5) Cercasi AAAmore
6) Difettosa
7) Non pensavo
8) Casa Casa mia
9) Non mi far mancare
10) Bonjour
11) Più di te
12) Rock ‘n Roll robot
13) Chiediti perchè
14) Gp a 100 all’ora
15) Cambio destinazione
16) Wale (tanto Wale)


E’ stato a dir poco stupendo!!! ma è durato poco poco