Era il 24 marzo 1999 quando un TIR belga pieno di farina e margarina prese fuoco all’interno del tunnel del Monte Bianco. L’incendio che sviluppò richiese ai vigili del fuoco italiani e francesi 53 ore di lavoro per essere domato. Le vittime accertate furono 39. Un bilancio forse aggravato dall’errore di un tecnico italiano che, invece di aspirare fumo, come prescrivono le norme di sicurezza, soffiò nel tunnel aria fredda. Per ristrutturazione e riparazione il tunnel rimase chiuso fino al 9 marzo del 2002.
Tra le vittime ci fu anche il trentaseienne valdostano Pierlucio Tinazzi, detto “Spadino” per la corporatura smilza. Addetto alla sicurezza della Società Italiana del Tunnel del Monte Bianco, utilizzò l’adorata BMW K75 per cercare di salvare qualcuno degli automobilisti intrappolati, finendo per morire, insieme ad un camionista francese, all’interno di uno dei rifugi antincendio, trasformatosi in un forno mortale.
Per il suo eroico comportamento venne insignito della Medaglia d’oro al valor civile con la seguente motivazione: «Addetto alla sorveglianza del traffico a bordo della motocicletta di servizio, in occasione dell’incendio sviluppatosi all’interno del Traforo del Monte Bianco, con generoso slancio ed eccezionale coraggio si fermava per soccorrere un automobilista francese in difficoltà accompagnandolo in un rifugio pressurizzato, dove veniva rinvenuto esanime nel corso delle successive operazioni di recupero. Chiaro esempio di elette virtù civiche e di spirito di abnegazione.» Il 1° maggio 2016 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato ai familiari di ‘Spadino’ la Stella al Merito del Lavoro, nominandolo Maestro del Lavoro ad memoriam.
Da allora, ogni anno, i motociclisti di tutta Europa lo ricordano (insieme ad un altro motociclista valdostano, Stefano Manno, che rimase intrappolato nel tunnel con l’autotreno che guidava) in una domenica tra marzo ed aprile, con il MEMORIAL SPADINO che li vede riunirsi a migliaia all’ingresso del tunnel del Monte Bianco (quelli del versante italiano lo raggiungono con un corteo che parte dal Piazzale del Mercato di Morgex). La cerimonia che ne segue culmina con il silenzio durante il quale le vittime del rogo vengono salutate coi caschi alzati verso il cielo.
Il MEMORIAL SPADINO, organizzato dal Coordinamento Italiano Motociclisti con l’appoggio della Fédération Francasse des motards en colère, ha, di anno in anno, acquistato importanza.
Il 7 aprile 2013, anche grazie ad una bella giornata di sole, i partecipanti alla XIV edizione hanno raggiunto la cifra record di 3.500 moto con 6.000 partecipanti, provenienti in parti uguali dai due versanti, italiano e francese, del Monte Bianco.
Qualche anno fa il cantautore valdostano Riccardo De Siena aveva dedicato a Spadino la canzone “Easy Rider”.
EASY RIDER
Cavalcavi libero / Vento e sole su di te
Nei tuoi occhi l’allegria / Il tuo sogno? Vivere!
Nei tuoi occhi l’allegria / In quel giorno livido
La montagna gigantesca / Non si aspetta quel massacro
Fumo nero guarda cosa capita laggiù?
Corri dentro prova a salvarne più che puoi…
E cavalchi libero / Nei tuoi occhi ora è il cielo
La montagna guarda e piange / Il suo eroe libero!
caro spadino,non ti ho mai conosciuto,ma e’come che tu’ fossi stato un mio amico.adesso ho 57 anni.e non mi vergogno di dire che ho pianto per te’ e lo faccio ancora adesso. ciao spadino,forse un giorno andremo in moto insieme.
Ecco perchè gli eroi sono immortali
non conoscevo questa storia, sapere che esistono persone con un cuore così grande mi fa pensare che i cattivi si possono ancora sconfiggere, rivolgo il mio saluto a spsdino e naturalmente un bacio a te che mi fai conoscere nuove cose
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Non conoscevo questa storia fino a quando non ho letto l’articolo su una rivista…caro spadino, poche persone possono veramente capire cosa spinge un’uomo a sfidare la morte per salvarne un’altro, ma sono proprio queste poche persone, come te, che possono essere definite “EROI”
bellissimo toccante…ma una cerimonia con 6000 presenti meriterebbe un impegno maggiore da parte delle autorità…anche un ricordo più preciso e intimo di spadino.. e delle circostanze dela sua morte. ho letto anche la motivazione della medaglia…un po lacunosa…molti si aspettavano anche una presenza dei parenti o amici di spadino che ci raccontassero di lui.
ciao.
Ciao Ernesto, devo confessare che a me non piacciono le moto. Nonostante questo, il vedere quella massa di centauri ed udire il rombo delle moto mi ha emozionato e fatto capire quale doveva essere il legame di Spadino con la sua moto. Sul ricordo più preciso e la memoria meno lacunosa sono d’accordo, perfino sul web le tracce sono poche e ripetitive.
grazie Gaetano.
chiaramente era una critica costruttiva…a me è piaciuto .
Ciao spadino 6 l’emblema dell’autentico altruismo !!! Emularti sarebbe auspicabile ma non ci riusciremmo. Nella storia dell’universo credo che atti di eroismo come il tuo sia più unici che rari !!!
Spero che ti sia arrivato lassù il rombo dei motori delle nostre moto !!! Un caro saluto: WWRRROOOOMMMMM !!!
grande Claudio!! alle prox gite in sella!
Sono del Coordinamento Italiano Motociclisti, l’associazione che organizza il Memorial Spadino. Ringrazio per avere scritto questo articolo, per ricordare il sacrificio di Pierlucio, ma purtroppo devo segnalare una inesattezza. Diversamente da come inizialmente venne detto, anche dalla nostra associazione, dopo il termine del processo si è arrivati a determinare che Pierlucio non riuscì a salvare nessuno.
L’incendio era a metà del tunnel, si sviluppò con una velocità tale che era impossibile uscire per poi rientrare nel tunnel. Per uscire e rientrare servivano almeno 10 minuti, e in meno di 10 minuti il tunnel era stato saturato dal fumo per oltre 800 metri, rendendo impossibile rientrare nel tunnel. Quello che avvenne lo trovate qui http://www.cim-fema.it/web/eventi/eventi1/spadino/671-memorial-spadino
Se poteste correggere, ve ne saremmo grati. A Pierlucio mancò la fortuna, non il coraggio.
Vi saluto e vi aspettiamo al Memorial Spadino, il XIX si terrà Sabato 21 Aprile 2018
Marco Polli
Presidente del Coordinamento Italiano Motociclisti
Corretto, grazie
La vera storia del “motociclista eroe per caso” nell’incendio del traforo del Monte Bianco fa pensare alla potenza delle fake news da sempre: oggi come millenni fa.