Nata per dare “nuova energia ad una festa della Liberazione atrofizzata ed appiattita sulla commemorazione”, il 25 aprile l‘ “AntifaFest” di Aosta è riuscita nel suo intento coinvolgendo, in una cima di festa, centinaia di persone nella centrale Place des Franchises.
Ad organizzarla è stato il Collettivo Studentesco, movimento apartitico nato nel 2008, che comprende studenti valdostani tra i 15 ed i 25 anni accomunati dall’essere contro la globalizzazione, il capitalismo ed il fascismo (da cui l’Antifa del nome della festa).
«In Italia– ha spiegato Ismail Fayad del Collettivo – il fascismo sopravvive in alcuni gruppi politici, ma, anche, nel razzismo sempre più manifesto e nella repressione sistematica del dissenso. Per ribadire il nostro impegno a resistere a queste situazioni, abbiamo veicolato il nostro messaggio ricreando della socialità intorno alla musica.»
Dalle 17 alle 23 si è, infatti, mangiato, bevuto e, soprattutto, fatto festa con l’accompagnamento della musica di Skattering, Rebel Nova, Sciultz, Sago degli Altroquando e, dalle 20, dei torinesi Madò che Crew. Tra “Bella Ciao” e “Stalingrado”, c’è stato spazio anche per “Io resisto”, in cui il rapper Sago ha ribadito come la soluzione non può che essere collettiva: “se resisto allora sono un partigiano, basterebbe dire tutti insieme: noi resistiamo”.
25 APR. Una festa di cui si è approppriata una ben precisa parte politica. Povera Italia, io dai racconti di mio padre so che tra i tanto santificati partigiani operavano degli autentici delinquenti.
La storia la fanno i vincitori e chi è al potere. La verità bisogna andarsela a cercare con fatica.
La mia ricerca continua.