Come alcuni vini hanno bisogno di decantare per un certo tempo perché l’aroma ne venga esaltato, così i Collettivo Decanter, che da questo processo prendono il nome, ci hanno messo cinque anni per distillare la raffinata miscela del cd “Aria con da capo” presentato lo scorso 14 dicembre al Birrificio B63 di Aosta.
Risale, infatti, al 2007 l’incontro di Marta Caldara, trentacinquenne pianista, vibrafonista e percussionista di Saint-Vincent, con il chitarrista flamenco torinese Marco Perona. Con l’arrivo della cantante parmense Alessia Galeotti si completò la formazione che realizzò lo strumentale d’atmosfera “Athena”, ispirato alla protagonista di un romanzo di Paulo Coelho, che su un ritmo flamenco della chitarra, miscelava eterei vocalizzi e liquide sonorità del vibrafono. «Sin da quei primi esperimenti- ricorda Marta- ho ritrovato il gusto di condividere le emozioni, suonarle prima che finiscano o prendano una piega razionale, rinnegabile. Un gioco che si autoalimenta, un vortice creativo.»
Vortice da cui sono nati i 12 pezzi del cd, metà strumentali e metà canzoni, in cui il trio ha cercato di focalizzare nella forma canzone molteplici influenze: dalla musica balcanica al jazz, dalla bossa nova al flamenco (con il suo “cante” evocato nel nome). Gran parte dei pezzi sono della Caldara che passa dalle atmosfere alla Paolo Conte di “Parlami” (su testo esistenzialista di David Ragghianti) a “Canzoni… d’amore scritte per me”, da “Strega” (con testo della Galeotti) alla filastrocca “Aria con da capo” che apre e chiude il disco. «Vi parlo– spiega Marta- del come si possa ciclicamente ricadere nei propri errori appoggiandosi a persone che riempiono vuoti momentanei». Tra i pezzi composti da Marco Perona spiccano, invece, “Il sole di Pai” , ispirata da una giornata in Valsavaranche, e la nostalgica e bellissima “Sellino Ecrù” che ricorda l’infanzia dell’autore quando “il mondo era solo una palla blu legata al mio sellino ecrù”.
Il risultato è un progetto di respiro nazionale, come testimoniano l’etichetta che lo pubblica, la Dodicilune di Lecce, la lussuosa confezione (impreziosita da un quadro dell’ungherese di András Győrfi), e tanti validi ospiti come il trombettista Alberto Mandarini, il ballerino flamenco Claudio Javarone, la violinista Erica Scherl ed i percussionisti Claudio Riaudo ed Elvin Betti.
Ad Aosta il Collettivo Decanter si è esibito nella nuova formazione che ha visto l’ingresso di Vincent Boniface (organetto diatonico, clarinetto e sax), garanzia di nuove eccitanti avventure musicali.