Non è un caso che il concerto che la trentenne cantautrice lucana Rosalba Pippa, in arte Arisa, ha tenuto il 22 marzo nella Sala Gran Paradiso del Saint-Vincent Resort & Casino sia iniziato con le note dell’aria “L’amour est un oiseau rebelle” di Bizet . Quasi a mettere subito in chiaro quanta importanza abbia avuta nella sua carriera l’amore. «Essendo uno strumento di comunicazione,- aveva, infatti, spiegato prima del concerto- la musica, con il suo scambio di emozioni, non può che riflettere gli stati d’animo e la crescita dell’artista. In particolare io, essendo una persona spontanea che cerca di raccontarsi nella verità, canto solo canzoni che amo e mi appartengono.»
Se, come ha dimostrato anche il successo riscosso a Saint-Vincent, c’è riuscita, molto merito va a Giuseppe Anastasi, talentuoso musicista palermitano conosciuto nel 2007 ai corsi C.E.T. di Mogol, che ha saputo trasformare le tappe del loro amore in canzoni di successo. A partire da “Sincerità”, che nel 2009 vinse la categoria Nuove Proposte del Festival di Sanremo dandole la popolarità. «Era spensierata– ha ricordato Arisa- perché quando la scrisse eravamo due ragazzetti innamorati e felici.»
L’anno successivo dietro l’apparente serenità di “Malamorenò”, cominciarono le incrinature descritte in “Pace”, canzone che, nel giugno 2010, interpretò al Premio Mogol sul palco del Teatro Romano di Aosta. «E’ stata scritta in un momento particolare del nostro rapporto- confessò la cantante nell’occasione- Gli impegni dopo il Festival di Sanremo dello scorso anno avevano creato delle incomprensioni, con l’affiorare di orgoglio, nervosismo e noia. In realtà l’unica cosa che volevamo era stare insieme.» La canzone non bastò ad impedire la fine del rapporto sentimentale, che, però, non ha interrotto la loro collaborazione artistica. E’, infatti, sempre Anastasi l’autore de “La notte”, seconda classificata al Festival di Sanremo 2012 e pezzo trainante del cd “Amami”. «”La notte”– ha continuato Arisa- descrive la fine di un amore nato, cresciuto e, sotto certi aspetti, finito per la musica. Ma tutto il cd segna la fine di un amore di vicinanza, carnale e la sua sublimazione in un rapporto artistico basato sull’affinità elettiva. Le sensazioni che hanno “sedotto” la scrittura sono state più profonde e sofferte, per cui il linguaggio delle canzoni ed il mio canto si sono fatti più intensi ed emotivi.»
Questa specie di educazione sentimentale in musica si è intrecciata a molteplici altre esperienze fatte «perché voglio imparare»: dalla partecipazione, come giudice, a X Factor al cinema. Tra i film interpretati anche “La peggior settimana della mia vita”, in cui, nel 2011, cantò “L’amor sei tu”, brano scritto con la cantautrice valdostana Naïf Hérin. «Ho conosciuto Christine grazie a Paola Turci. Ci siamo subito rese conto che parlavamo la stessa lingua ed abbiamo iniziato un rapporto di collaborazione ed amicizia molto profondo. Anche lei è una che canta quello che scopre vivendo.»
A Saint-Vincent Arisa era accompagnata da Sandro Raffe Rosati (basso), Andrea Pistilli (chitarre), Giulio Proietti (batteria) e Salvatore Mufale (tastiere) e, soprattutto, dal pianista Giuseppe Barbera, che nella prima parte del concerto l’ha accompagnata in rivisitazioni, tra il nostalgico e l’ironico, di celebri cover. Con una “Wake me up before you go go” degli Wham arrangiata alla Nina Simone o “Viva la Vida” aperta da un celebre preludio di Bach. O, ancora, il “Kobra” di Donatella Rettore intrecciata alla “Danza della fata confetto” di Cajkovskij. Set collegato ai suoi successi da “Ma l’amore no”, canzone scritta settant’anni fa da Giovanni D’Anzi la cui tematica fu riproposta da Anastasi nel successo sanremese che, nel 2010, segnò il canto del cigno del loro amore. “Può scoppiare in un attimo il sole, tutto quanto potrebbe finire…ma l’amore, ma l’amore no”. (alcune foto dell’articolo sono di Roger Berthod e Valeria Nogara).
Le foto pubblicate da stephy sono edite da altri in quanto lei non era presente all evento in St. Vincent